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Inattese rivoluzionarie novità sul traballante futuro dello storico transatlantico United States.
Crystal Cruises ha siglato un accordo per il restauro completo della nave, con l’obiettivo di farla rientrare in servizio, dopo circa 47 anni di inattività. In attesa che venga studiata la fattibilità del progetto, il cui esito finale dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno, Crystal Cruises si accollerà tutti i costi per la preservazione del transatlantico, stimati in 60.000 dollari al mese, secondo quanto citato dal New York Times.
Il progetto di Crystal Cruises prevede la trasformazione del transatlantico in una nave di lusso per 800 passeggeri con sistemazioni in 400 suite da 32 metri quadrati. Ristoranti, intrattenimenti, spa e altri servizi di lusso saranno in sintonia con la storia della nave. Saranno mantenuti alcuni ambienti originali, come la Promenade e il Navajo Lounge, mentre le parti meccaniche saranno invece sostituite con le soluzioni più avanzate ed in modo da farle mantenere il titolo di nave passeggeri più veloce del mondo.
«E’ emozionante la prospettiva di rivitalizzare la United States e di riassegnarle nuovamente il titolo di Ammiraglia Americana. Sarà un’impresa impegnativa, ma siamo determinati ad applicarci con passione ed innovazione, da sempre caratteri distintivi di questa nave», ha dichiarato in un comunicato stampa Edie Rodriguez, presidente e CEO di Crystal Cruises.
Edie Rodriguez ha stimato che i costi per la conversione del transatlantico più veloce della storia in una lussuosa nave da crociera si aggireranno tra i 700 e gli 800 milioni di dollari.
L’interesse per la United States conferma la nuova strategia espansionistica di Crystal Cruises da quando la compagnia è stata acquisita dalla Genting Hong Kong nel marzo 2015. Il nuovo piano industriale ha visto l’introduzione dello yacht Crystal Esprit dotato di mini-sottomarino, il prossimo ingresso nelle crociere fluviali e nel servizio dei jet privati, oltre la costruzione di tre nuove navi.
Costruita all’inizio degli anni Cinquanta, la United States è il transatlantico più veloce di tutti i tempi. Nel 1952 ha stabilito il nuovo record di velocità sulla rotta tra Nuovo e Vecchio Mondo, compiendo la traversata in 3 giorni, 10 ore e 40 minuti ad una velocità media di 35,59 nodi.
Concepita da Francis Gibbs, un’icona nel design navale, la United States fu progettata per il servizio passeggeri con la possibilità di essere convertita per il trasporto truppe. La nave condivideva molte delle caratteristiche tipiche delle unità militari, come la costruzione a compartimenti, la struttura delle comunicazioni telefoniche e la timoneria multipla.
Non ci fu comunque alcuna necessità di impiegare la United States per il supporto militare, così svolse egregiamente il regolare servizio di linea fino al 1969, quando la concorrenza dei voli aerei divenne insostenibile.
A quel punto iniziò il declino della nave, rimasta per alcuni anni ormeggiata in banchina in attesa del suo destino.
Nel 1978 venne acquistata da Richard Hadley, imprenditore attivo nel settore immobiliare, che intendeva donare nuovo splendore alla United States con l’obiettivo di trasformarla in una nave da crociera in multiproprietà.
L’impresa non riuscì, così nel 1984 Hadley autorizzò la vendita all’asta di quasi tutti gli interni della nave per pagare i debiti accumulati. L’aggravarsi della situazione costrinse infine nel 1992 a vendere all’asta tutta la nave, che finì in mano al gruppo turco Marmara Marine. Anche con il cambio di proprietà la situazione non migliorò per la United States, che fu ulteriormente svuotata per pagare i costi sostenuti durante la sua ristrutturazione in Ucraina.
Nel 1996, attraverso un’offerta di Edward Cantor, la nave ritornò negli USA.
Nel 2003 il nuovo cambio di proprietà, con l’arrivo di uno dei maggiori protagonisti dell’industria crocieristica: Norwegian Cruise Line, che mostrò già interesse per la nave nel 1978. L’obiettivo di convertirla in nave da crociera venne però abbandonato e nel 2009 la United States ritornò in vendita, ma con il vincolo di non destinarla alla demolizione.
La proprietà passò nel 2010 alla fondazione SS United States Conservancy, grazie alla generosa donazione dell’imprenditore e filantropo H.F. Lenfest. Le elargizioni non furono tuttavia sufficienti per mantenere la nave e così la fondazione, nell’ottobre 2015, si è rivolta ad un broker a cui affidare l’incarico della vendita.
Ora l’interesse della Crystal Cruises apre un nuovo inedito scenario sul futuro della United States.
«Ci emoziona vedere la SS United States pronta per un trionfale ritorno in mare e che il valore storico della nave continui ad attirare ed ispirare una nuova generazione», ha dichiarato Susan Gibbs, direttore esecutivo della SS United States Conservancy e nipote del designer Francis Gibbs.
(Fonte: Crystal Cruises)