Porti e Destinazioni
La Norvegia chiede più norme di sicurezza per le crociere alle Svalbard
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L’Autorità Marittima Norvegese (NMA) si attende un aumento del traffico alle Svalbard ed in modo particolare nell’Isfjord, motivo per cui intende adottare norme di sicurezza più severe per le navi che operano nell’area. Un’analisi che prende in considerazione diversi fattori, tra cui il potenziamento dell’infrastruttura portuale di Longyearbyen, la presenza di nuove aree rese agibili per via del ritiro dei ghiacci ed il particolare momento positivo della cantieristica per le piccole unità da crociera tradizionali e da spedizione.

L’NMA sta valutando di rendere obbligatorio il Codice Polare oltre alla normativa SOLAS per assicurarsi che le navi vengano costruite, equipaggiate e gestite in maniera tale da offrire misure di sicurezza soddisfacenti per le persone e per l’ambiente. Il Codice Polare risulta ben adeguato per queste esigenze ed inoltre varia in base alla tipologia, dimensione e funzione della nave.

L’idea sarebbe quella di introdurre tre diverse certificazioni per le navi passeggeri:

  • Certificati internazionali: una soluzione adatta per le grandi unità da spedizione ed uno standard riconosciuto a livello universale.
  • Codice HSC 2000: il codice internazionale per la sicurezza delle unità veloci costituirebbe l’alternativa più indicata per le imbarcazioni leggere. Attualmente, per operare alle Svalbard le unità veloci devono appartenere alla categoria B del Codice HSC 2000, ma la previsione è di estendere l’operatività anche alle imbarcazioni di categoria A. Le navi dovranno in ogni caso rispettare il Codice Polare, sebbene con alcune deroghe.
  • Conformità alla normativa SOLAS e al Codice Polare: questa sarebbe la soluzione più adeguata per le piccole unità pesanti impiegate per viaggi giornalieri. L’NMA pensa ad un alleggerimento degli obblighi per le dotazioni di sicurezza.

Tutte le navi dovranno obbligatoriamente avere un certificato per la gestione della sicurezza emesso dallo Stato in cui la nave è registrata, come previsto dalla normativa SOLAS.

L’NMA punta inoltre ad introdurre norme non contemplate dalle convenzioni internazionali e pertanto applicabili solo nelle acque territoriali delle Svalbard. In dettaglio:

  • Presenza dell’infermeria e possibilità di evacuazione con elicottero: le linee guida dell’IMO costituiranno il punto di partenza per la definizione dei programmi di medicina e sanità. La nave dovrà inoltre disporre di un’area per l’elisoccorso.
  • Limite al numero dei passeggeri in tender: come già previsto dalle linee guida dell’IMO, dovrà essere rispettato il numero massimo di passeggeri consentito dall’imbarcazione. Potrebbero essere richieste modifiche per limitare a 12 persone o anche meno le capacità dei tender.
  • Sicurezza degli itinerari: il Codice Polare indica come linea guida che il comandante pianifichi itinerari in aree conosciute e ben lontane dalle secche, seguendo rotte definite quando possibile. L’autorità marittima intende rendere obbligatoria tale linea guida nelle acque territoriali delle Svalbard. Inoltre le navi dovranno operare a distanza di sicurezza dai ghiacciai, fissata in cinque volte la loro altezza e comunque mai inferiore ai 200 metri.
  • Protezione dagli orsi polari: le navi dovranno avere attrezzature e procedure per la protezione delle persone dagli orsi polari in caso di evacuazione.

Saranno tuttavia concesse delle deroghe nel caso le compagnie dimostrino di adottare soluzioni che forniscano un livello di sicurezza pari a quello delle norme fissate dall’autorità marittima.

Menon Economics, la società di consulenza nominata dalla NMA, ha stimato che l’adozione delle nuove norme implicherà per le compagnie maggiori costi di lieve entità nel caso di nuove costruzioni. Per un numero limitato di navi, che attualmente rispondono a standard di sicurezza minimi, la conversione sarebbe invece molto onerosa, eccedendo il valore di mercato dell’unità.

Per le navi che da tre anni già operano nell’area delle Svalbard in tutte le stagioni sarà concesso un periodo di transizione di cinque anni.

Il prossimo 24 ottobre ci sarà un incontro a Longyearbyen tra l’Autorità Marittima Norvegese e le compagnie di navigazione per discutere sull’introduzione di queste nuove norme.

Fonte: Sjøfartsdirektoratet – Norwegian Maritime Authority
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