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Rappresentano una caratteristica della popolare isola di Santorini, ma si tratta di una tradizione che spesso solleva critiche da parte degli stessi turisti che frequentano la pittoresca destinazione crocieristica. Parliamo degli asinelli di Santorini, che da epoche lontane consentono di percorrere a dorso di asino il sentiero di 600 scalini che dal piccolo porto collega l’insediamento urbano di Fira, 400 metri più in alto.
In un’epoca (quasi) sempre più sensibile al rispetto degli animali, le associazioni ambientaliste hanno avviato una campagna per porre fine a questa tradizione alla quale si è schierata anche la CLIA, condannando con decisione quella che viene descritta come una tortura irrazionale e inutile. Con un volantino intitolato “Mettetevi nei loro zoccoli”, parte la campagna di sensibilizzazione per far riflettere i turisti sullo stress a cui vengono sottoposti gli asini, obbligati ad arrampicarsi sul sentiero costellato da scalini, potenzialmente pericolosi, con in più il carico non leggero di persone sul loro dorso.
Proprio a causa dei troppi chili trasportati sul dorso, negli ultimi anni si sono verificati numerosi casi di equini con danni accertati alla spina dorsale, infiammazioni per l’uso delle selle e sfinimenti per il lavoro usurante.
«La campagna è prossima alla partenza», ha dichiarato Nikos Zorzos, sindaco di Santorini. «Rappresentanti dell’associazione delle compagnie di crociere sono stati qui nel mio ufficio questa settimana promettendomi un lavoro di sensibilizzazione, mentre noi distribuiremo volantini informativi. I nostri muli e asini sono parte della nostra tradizione. Soprattutto i proprietari più giovani hanno compreso che devono prendersene cura».
L’eco dell’indignazione ha varcato le porte del parlamento greco, il quale ha varato un provvedimento che rende illegale il carico di animali con pesi superiori ai 100kg o un quinto del loro peso corporeo.
L’arrivo della funicolare installata nel 1980, quindi molti anni prima che Santorini divenisse una popolare destinazione crocieristica, aveva contribuito in un primo tempo ad alleviare il lavoro degli asini. Ma l’eccezionale successo turistico conosciuto dall’isola di Santorini negli anni seguenti ha concesso agli allevatori nuove opportunità di business.
Le compagnie di crociere hanno aderito all’iniziativa in seguito alle diverse lamentele ricevute dai passeggeri sul modo in cui vengono trattati gli asini di Santorini.
Per motivi di sicurezza alcune compagnie da anni sconsigliano espressamente agli ospiti l’utilizzo degli asini e di prediligere la funicolare o il percorso a piedi. Nel 2015 si verificò un incidente che risultò letale per una crocierista tedesca.
Fonte: The Guardian
Foto: Pixabay/Greg Montani
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