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19 Marzo 2021
«Siamo a 70 giorni dall’inizio del Versilia Yachting Rendez-vous 2020 – l’evento che dà appuntamento agli appassionati di nautica a Viareggio, dal 28 al 31 maggio – e, nonostante lo scenario inedito e fortemente incerto che stiamo attraversando, vogliamo provare a mettere in campo una risposta forte, continuando a lavorare alla realizzazione del nostro Rendez-vous, giunto alle porte della quarta edizione».
A parlare è Paolo Borgio, direttore responsabile organizzativo della rassegna nautica, grazie al cui impegno, ormai da quattro anni, viene organizzata una delle più interessanti kermesse focalizzate sullo yachting, capace di attrarre aziende e pubblico in uno dei luoghi cult, la capitale mondiale della nautica produttiva, ovvero Viareggio.
Come proseguono i lavori di preparazione del Versilia Yachting nonostante questo scenario inedito?Non senza difficoltà, ma sappiamo che ci troviamo di fronte a un momento di grande cambiamento. Nonostante ciò continuiamo a dare il massimo per contribuire a un rapido ritorno alla normalità, fortemente consapevoli che oggi la priorità assoluta è la tutela della salute delle persone. Indubbiamente prima che si entrasse in questo difficile contesto la nautica stava vivendo un periodo florido. Era ed è, come accade ormai da parecchio tempo, uno dei settori produttivi più vitali del nostro made in Italy, una locomotiva che, alla luce di quanto sta accadendo, forse nell’immediato potrà rallentare, ma saprà velocemente riprendere il suo passo.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla quarta edizione del VYR?
Vogliamo che il Versilia Yachting Rendez-vous non sia solo un’esposizione di imbarcazioni ma desideriamo abbracciare una buona parte della filiera che ruota intorno al mondo nautico, cioè broker, servizi, charter, marina. Inoltre quest’anno abbiamo deciso di aprire all’usato: una nuova opportunità legata anche al periodo di svolgimento, perché il nostro evento potrebbe essere proprio quello della svolta, il primo saldo appiglio dove fare leva per far ripartire il settore.
Il fatturato del 2019, che ha toccato i 3 miliardi di euro (+11% rispetto al 2018), è un dato eloquente circa lo stato di salute del settore, perché conferma e consolida il trend di crescita significativo della nautica, con percentuali a due cifre, che si manifesta dal 2015…
È un grande risultato, indubbiamente, al quale contribuisce fortemente la leadership che la nautica italiana ha saputo costruirsi negli ultimi 20 anni nell’ambito dei superyacht. Ricordo che ai primi tre posti della classifica dei maggiori costruttori di unità da diporto oltre i 24 metri di lunghezza, oggi ci sono tre brand italiani, che diventano 7 nel computo dei primi 20. I nostri cantieri quest’anno hanno acquisito quasi la metà degli 807 ordini mondiali di superyacht, per l’esattezza quelli costruiti in Italia saranno 398 superyacht, 19 in più rispetto allo scorso anno. Saranno unità quasi totalmente destinate all’esportazione e per la maggior parte prenderanno forma nelle shipyard comprese nell’area che va da Livorno fino a La Spezia, quel pezzo d’Italia che ha nella Versilia e più specificamente in Viareggio il suo centro. Proprio per questo, d’altronde, il progetto del VYR è nato su Viareggio, la città simbolo del made in Italy nautico, conosciuta nel mondo come l’emblema delle costruzioni nautiche di lusso, piena di griffe, ma anche di uomini e aziende che compongono la filiera d’eccellenza che sta dietro al successo delle nostre maison. Vogliamo che i siti produttivi, anche quest’anno, siano la preziosa cornice al nostro evento, che siano il valore aggiunto di una manifestazione in grado di attrarre appassionati da tutto al mondo.
Ma secondo lei, nonostante tutto, c’è ancora voglia di nautica?
Le passioni non sopiscono mai e quella per lo yachting è una delle più forti. Lo dice la storia ma lo confermano anche gli analisti. Circa un mese fa Altagamma, assieme ad Accenture, ha creato il Social Luxury Index, l’Osservatorio che analizza conversazioni e tendenze online riguardanti le eccellenze italiane. Analizzando trend e topic del 2019, è emerso che il 90% dei post sul made in Italy riguardano gli ambiti della moda e dell’automotive, ma le conversazioni più amate sono risultate essere quelle legate al food e alla nautica, settori che generano una mole di post nettamente inferiore, ma che ottengono grande favore dai navigatori, con commenti per la maggior parte positivi. Questo è sicuramente un importante ulteriore riscontro che ci dà morale e ci convince ad andare avanti, nonostante la realtà di questi giorni sia così dura. Siamo fiduciosi che la nottata “ha da passa’” e vogliamo farci trovare pronti per la nuova alba.
Fonte: Fiera Milano
Foto: Fiera Milano