Crociere Contemporanee
Norwegian Cruise Line affonda (al NASDAQ)
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«Oggi non è un giorno felice qui, nella sede Norwegian».
Le parole di Frank Del Rio, CEO di Norwegian Cruise Line sintetizzano perfettamente i deludenti risultati che stava annunciando alla comunità finanziaria.
«Le nostre aspettative erano sovrastimate e non si sono materializzate».
Il numero uno di Norwegian Cruise Line ha dovuto ammettere di non attendersi più di raggiungere l’obiettivo di 5 dollari ad azione per il 2017 precedentemente annunciato.
Rivisti al ribasso anche gli utili per l’anno in corso, che la compagnia ha stimato assestarsi tra i 3,35 e i 3,45 dollari ad azione, molto al di sotto dei 3,72 attesi dagli analisti.
Le reazioni sul titolo Norwegian Cruise Line Holdings non si sono fatte attendere e a fine giornata le azioni quotate al NASDAQ hanno perso quasi il 12% del loro valore.

Del Rio, insieme al direttore finanziario Wendy Beck hanno identificato le quattro principali cause che hanno costretto a rivedere le stime sugli utili:

  • La domanda debole per le crociere in Europa da parte della clientela nord-americana, preoccupata dagli attacchi terroristici e dalla instabilità politica della Turchia.
  • La debolezza delle valute, soprattutto quella della sterlina inglese per effetto della Brexit.
  • I prezzi più bassi rispetto alle attese nella regione dei Caraibi, dove quest’anno la concorrenza era maggiore.
  • la strategia di lungo termine orientata a creare valore piuttosto che a tagliare le tariffe per riempire le navi.

Norwegian Cruise Line è stata penalizzata dalla scelta di non applicare sconti, con la conseguenza di non riuscire a stimolare le prenotazioni. Del Rio riconosce che tagliando i prezzi i ricavi sarebbero aumentati, ma questa era una strategia che ritiene non avrebbe ripagato nel lungo termine.

Per quanto riguarda il calo della domanda nel Mediterraneo, Norwegian Cruise Line sconta il fatto di rivolgersi prevalentemente alla clientela nord-americana, che vedendo una serie di attentati terroristici in Europa e un tentato colpo di stato in Turchia ha preferito rivedere le destinazioni per le proprie vacanze.
Del Rio sostiene che in passato le prenotazioni hanno sempre sofferto dopo il verificarsi di attentati o di disordini locali, ma che si sono tuttavia riprese entro poche settimane.

«Non c’é ripresa in questo contesto perché è uno dopo un altro dopo un altro dopo un altro», ha dichiarato. «Quando finirà? Nessuno lo sa». Per il CEO questa situazione influirà anche sulle prenotazioni del 2017.

Ai Caraibi i concorrenti di Norwegian Cruise Line hanno detto di vedere grandi affari in questa regione. Il giudizio di Del Rio va invece controcorrente. Anche se confrontando i prezzi con il trimestre dell’anno scorso si rileva un incremento, questo non è avvenuto nella misura attesa dai manager di NCL.

Le due ultime nuove navi della compagnia, Getaway ed Escape, erano entrambe posizionate a Miami per la stagione estiva dei Caraibi, un periodo tipicamente di bassa attrazione turistica.
Un dispiegamento più vario è previsto solo per l’anno prossimo, con il posizionamento della Norwegian Getaway nel Baltico a partire dalla metà del secondo trimestre del 2017. Tra le novità del nuovo anno ci sarà poi l’avvio della stagione in Cina, con la Norwegian Joy, espressamente studiata per le esigenze della regione in cui opererà.

Il Sud America è infine un’altra regione in cui Norwegian Cruise Line ha registrato una flessione delle vendite. L’impatto qui è dovuto alla questione del virus Zika, dove a differenza del comportamento di altri esecutivi, Del Rio ha parlato dei potenziali rischi del virus anziché minimizzare la questione.

Apparentemente sembra un disastro. Eppure non è proprio così. Nel secondo trimestre il reddito complessivo della compagnia è salito del 9,3% a 1,2 miliardi di dollari e l’utile netto del 12,2% a 192,6 milioni di dollari, o 0,85 dollari per azione. Le entrate sono in linea con le attese e i guadagni appena superiori alle previsioni degli analisti.
Anche se l’obiettivo di 5 dollari ad azione per il 2017 non verrà raggiunto, le stime di crescita sugli utili si attestano tra il 15% e il 25% per il prossimo anno. Una crescita tutto sommato interessante. I problemi veri arrivano quando l’azienda non è più in attivo e nella storia dell’industria crocieristica se ne contano una enormità di fallimenti. Norwegian Cruise Line ci sembra ben lontana da questa strada.

Fonte: vari media americani
Foto: Davide Carboni

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di Redazione Crociere


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