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Trimestrale da brivido per Carnival Corporation, che lo scorso 31 maggio ha concluso il secondo trimestre dell’esercizio fiscale annuale 2020 con il peggior risultato economico di sempre, registrando una perdita netta di 4,4 miliardi di dollari, risultato a dir poco catastrofico a confronto con l’utile netto di 451 milioni di dollari realizzato nello stesso periodo un anno fa.
Le spiegazioni di questo disastro sono alquanto ovvie. La limitazione alla mobilità e ai viaggi su scala globale per il contenimento della pandemia di Covid-19 ha significato il blocco totale delle operazioni, travolgendo inesorabilmente i conti della compagnia, con ricavi crollati dell’85,5%, dai 4,8 miliardi di dollari di marzo-maggio 2019 agli appena 700 milioni dell’anno corrente.
Le navi del gruppo Carnival sono rimaste inoperative per gran parte del periodo di riferimento e la compagnia ha spiegato di non riuscire a prevedere quando potrà tornare alla normale operatività, pertanto non fornisce indicazioni sui futuri risultati economici. L’azienda per ora è concentrata sulla liquidità in cassa, che alla fine di maggio si attestava a 7,6 miliardi di dollari. Sembrerebbe una cifra ampiamente sufficiente per fronteggiare la crisi, ma Carnival, che conta una flotta complessiva di oltre 100 navi, ogni mese deve sostenere circa 650 milioni di dollari di costi.
Altro aspetto che incide sulla liquidità dell’azienda è la questione del rimborso delle prenotazioni. Quasi la metà dei passeggeri che si sono visti annullare la crociera prenotata hanno preferito rimborsi in contanti al posto di bonus per future partenze. Sul fronte delle vendite attualmente sembrano esserci segnali incoraggianti per il 2021, ma con valori ancora sensibilmente inferiori rispetto al 2019.
La situazione attuale ha imposto a Carnival la ricerca di nuove risorse che intende reperire accelerando il programma di dismissione delle navi più vecchie già precedentemente annunciato, che prevede di completare entro questo anno fiscale anziché estendersi su periodi più lunghi. A tal proposito si apprende che ci sono trattative in corso per la cessione di sei navi che addirittura potrebbero uscire dalla flotta entro i prossimi 90 giorni, e a cui potrebbero aggiungersi ulteriori unità. Non sono stati fatti i nomi delle navi coinvolte, ma una di queste sarebbe Costa Victoria, la cui uscita dalla flotta non è stata ancora ufficializzata ma che diverse fonti indicano essere destinata a San Giorgio Del Porto, che potrebbe convertirla per un nuovo uso, o addirittura decommissionarla. Questa operazione non va intesa come un vero e proprio ridimensionamento della flotta Carnival, in quanto il gruppo ha anche contratti per la costruzione di 16 nuove navi da crociera che Fincantieri e Meyer Werft consegneranno entro il 2025, cantieri con cui sta trattando per posticipare pagamenti e consegne.
Fonte: Carnival Corporation & plc
Foto: Costa Crociere
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