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In ogni parte del mondo, la notizia dell’ultima settimana è stata l’elezione del miliardario americano Donald Trump come 45° presidente degli Stati Uniti d’America.
Abbiamo deciso di parlarne pure noi, concentrandoci esclusivamente sul settore di nostra competenza, quello delle crociere e dei superyacht.
DONALD TRUMP E LE CROCIERE
La notizia di un interesse di Donald Trump verso il mondo delle crociere risale all’autunno del 1996, dove indiscrezioni indicavano di un suo possibile ingresso nel segmento di mercato superiore.
«Sto guardando a questa opportunità (costruire una nave da crociera, NdR) perché è un business interessante (il settore delle crociere, NdR), anche se si tratta di una possibilità remota», aveva dichiarato il magnate americano ad una intervista concessa in esclusiva all’epoca a Cruise Industry News.
Trump aveva quindi mostrato interesse per il settore delle crociere, ma non era convinto di volerne prendere parte. Sicuramente sarebbe stata un’avventura completamente nuova per lui, con un’enorme incognita sulla redditività. Gestire hotel e casinò è qualcosa di molto diverso dalle navi da crociera.
«E’ molto difficile e altamente competitivo, ma se entrassi otterrei la mia quota di mercato», aveva dichiarato commentando il settore delle crociere.
Non si sa niente riguardo alla sua idea di nave da crociera. Trump aveva negato comunque l’ipotesi di una nuova costruzione. Ma se avesse voluto un progetto completamente nuovo, non avrebbe scelto un cantiere americano. «Non penso che i cantieri americani abbiano abbastanza esperienza». Su questo bisogna dargli ragione. L’America ha quasi il monopolio del mercato delle crociere, ma la costruzione delle navi avviene soltanto in Europa, 20 anni fa come adesso.
Tornando ai giorni nostri, nel programma della campagna elettorale di Donald Trump non abbiamo visto elementi a sostegno dello sviluppo del settore dei viaggi. Con Barack Obama c’é stata la storica apertura verso Cuba e oggi i crocieristi americani possono finalmente raggiungere l’isola, e a bordo di navi statunitensi. La politica di Donald Trump è invece orientata verso un’altra direzione, che non deve essere piaciuta a Lisa Lutoff-Perlo, presidente e CEO di Celebrity Cruises, che ha realizzato l’ultima campagna promozionale utilizzando al contrario i messaggi di Donald Trump, promuovendo l’importanza del viaggio e della diversità (per approfondimenti: Sail Beyond Borders, la nuova campagna pubblicitaria di Celebrity Cruises che sfida Donald Trump).
DONALD TRUMP E GLI YACHT
Se le crociere costituiscono un nulla di fatto per Donald Trump, la storia è diversa per quanto riguarda gli yacht. Il tycoon americano è infatti entrato in possesso di uno dei superyacht più chiacchierati di sempre, contraddistinto da una inconsueta copertura mediatica.
La magnifica imbarcazione di cui parliamo era il Nabila. Costruito nel 1980 dai cantieri viareggini Benetti, con la sua lunghezza di 86 metri all’epoca era l’ottavo yacht più grande al mondo (oggi si classifica al 67° posto). A commissionarlo fu Adnan Khashoggi, imprenditore arabo e trafficante d’armi, noto alle cronache mondane degli anni 80.
Il Nabila ha probabilmente raggiunto il massimo della sua popolarità nel 1983 apparendo nel film Mai Dire Mai, con Sean Connery nei panni di James Bond.
Per Khashoggi arrivarono poi i problemi finanziari che lo costrinsero a rinunciare al suo superyacht da 85 milioni di dollari cedendolo al Sultano del Brunei come pegno per uno dei prestiti che gli furono concessi.
Donald Trump entrò in scena nel 1987, quando acquistò dal Sultano il Nabila per 29 milioni di dollari. Un affare. Riuscì inoltre a risparmiare un altro milione promettendo di cambiare nome allo yacht, intitolato alla figlia di Khashoggi. Il Nabila diventò così Trump Princess, che venne inviato ai cantieri olandesi Amels per interventi di ristrutturazione, costati, secondo quanto riportò, il LA Times, 10 milioni di dollari. Tra i vari lavori eseguiti, vi fu la curiosa sostituzione della classica H sulla piattaforma per l’elicottero con la lettera T di Trump.
Ma Trump Princess era troppo piccolo per Donald. Così, nel 1989, nella sua lista dei desideri comparve un superyacht molto più grande, tra i 120 e i 150 metri di lunghezza. A sviluppare il suo desiderio sarà ancora Amels che propone al miliardario il progetto di un superyacht di 128 metri dal valore di 230 milioni di dollari, all’epoca il più grande e lussuoso del mondo, atteso con il nome Trump Princess II.
Soltanto due mesi dopo l’acquisizione del cantiere olandese, Trump lo rivendette poi a Peter Kutell, un imprenditore americano. Andries Bosma, contabile di Amels, sosteneva che le difficoltà finanziarie del cantiere si stavano ripercuotendo sull’impero di Trump.
SPECIFICHE TECNICHE EX TRUMP PRINCESS | |
Cantiere: | Benetti |
Architettura navale: | Benetti |
Exterior design: | Jon Bannenberg |
Interior design: | Luigi Sturchio |
Anno di costruzione: | 1980 |
Refit: | 1993 |
Nome:: | Kingdom 5KR (precedentemente: Trump Princess, Nabila) |
Porto di registro: | Gedda, Arabia Saudita |
Certificazione: | Lloyd´s Shipping Register |
Materiale scafo: | Acciaio |
Materiale sovrastruttura: | Alluminio |
Materiale ponti: | Teak |
DIMENSIONI | |
Lunghezza f.t.: | 86,00 metri |
Lunghezza al galleggiamento: | 76,20 metri |
Larghezza: | 13,20 metri |
Pescaggio: | 4,70 metri |
Stazza lorda: | 1768 tonnellate |
SISTEMAZIONI | |
Ospiti: | 22 |
Cabine ospiti: | 11 |
Equipaggio: | 31 |
MOTORIZZAZIONE | |
Motori: | 2 x Nohab-Polar F216V-C750 |
Potenza: | 2 x 3000 HP |
Propulsione: | Doppia elica |
PRESTAZIONI | |
Velocità massima: | 20 nodi |
Velocità di crociera: | 17 nodi |
Autonomia: | 8500 miglia a 17 nodi |
SERBATOI | |
Carburante: | 615.000 litri |
Acqua: | 181.000 litri |
Fonti: Boat International, Cruise Industry News, Deseret News, LA Times, NRC, NY Times, Superyachts.com, Yacht Harbor
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