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Con l’allentamento delle restrizioni ai viaggi legate alla pandemia in molte regioni del mondo, l’industria crocieristica si è ripresa nella maggior parte dei suoi mercati principali. Unica grande eccezione è l’Asia, dove la politica di tolleranza zero della Cina per contrastare l’emergenza COVID-19 ha impedito alle compagnie di crociere di riprendere le operazioni nella regione.
Uno dei maggiori operatori internazionali coinvolti è Costa Crociere. Con il perdurare delle restrizioni, molti analisti ipotizzavano ormai un ritiro definitivo della compagnia dal mercato asiatico. Alla fine è arrivata la conferma ufficiale, con la riorganizzazione del marchio Costa in Asia e la cancellazione degli scali in Cina, Hong Kong, Taiwan, Singapore, Giappone e Corea del Sud.
Si tratta dell’ultima di una serie di azioni intraprese dal nuovo CEO di Carnival Corporation Josh Weinstein, che da agosto sostituisce Arnold Donald. In una conference call di aggiornamento di fine settembre, Weinstein spiegava che rientrava tra gli obiettivi della società il miglioramento della redditività dei vari marchi, e tra questi programmi rientra appunto la riorganizzazione di Costa in Asia: «Alla luce del prolungato fermo delle operazioni crocieristiche in Cina e della significativa presenza del nostro marchio Costa qui prima del COVID, stiamo riducendo la capacità di Costa del 10% rispetto ai livelli del 2019, rafforzando al contempo il nostro marchio di grande successo Carnival Cruise Line con il trasferimento precedentemente annunciato di tre navi (Costa Venezia, Costa Firenze e Costa Luminosa – NdR), di cui due tramite la nostra nuova iniziativa Costa by Carnival che verrà lanciata nel 2023».
Prima della pandemia, la Cina rappresentava il mercato in più rapida crescita del settore crocieristico. La pandemia in realtà non è stato l’unico problema in questa regione, compagnie come Princess Cruises, Norwegian Cruise Line e Royal Caribbean International stavano già ridimensionando le flotte schierate in Cina a causa del rallentamento della crescita e della mancanza di un’infrastruttura di marketing adeguata.
Costa è stata la prima compagnia di crociere internazionale a credere nelle potenzialità del mercato cinese, nel 2006. Anche gli investimenti degli ultimi anni in nuove navi guardavano con fiducia a questo mercato, con Costa Venezia e Costa Firenze, consegnate rispettivamente nel 2019 e 2020, appositamente progettate per le esigenze della clientela asiatica. Ora le due navi gemelle da 135.500 tonnellate di stazza lorda usciranno definitivamente dalla flotta Costa e saranno trasferite a Carnival Cruise Line, dove evidentemente il gruppo ritiene di poter ricavare maggiori profitti.
Carnival Corporation è anche impegnata in Cina attraverso CSSC Carnival Cruise Shipping, la joint-venture tra China State Shipbuilding Corporation (CSSC) e Carnival, partecipata al 60% dalla holding statale cinese. In questa compagnia sono state trasferite Costa Atlantica e Costa Mediterranea per il loro dispiegamento in Cina, ma le due navi sono da tempo ferme, in rada, al largo di Cipro. CSSC sta inoltre procedendo alla costruzione della prima grande nave da crociera cinese, la cui consegna è prevista per il 2023, che sarà seguita da una seconda nave.
In copertina: Costa Venezia in navigazione. Photo credit: Costa Crociere
di Redazione Crociere