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La doppia quotazione di Ferretti Group arriva sul tavolo dell’assemblea straordinaria degli azionisti che si terrà a metà gennaio. Questo quanto riporta MF-Dowjones, specificando che il ritorno delle negoziazioni su un mercato europeo è previsto per la primavera 2023 e che in pole position ci sarebbe ancora Milano come seconda piazza di quotazione dopo Hong Kong, dove il titolo è trattato da marzo. Sebbene il management pare più propenso allo sbarco a Piazza Affari, in ballottaggio c’è anche Londra. Milano è favorita grazie ad una maggiore cultura della nautica, della cantieristica e della manifattura, e qui Ferretti potrebbe competere ad armi pari con altre realtà del settore, quotate a loro volta, come Sanlorenzo, e con altre che potrebbero aggiungersi prossimamente, vista la salute che gode il comparto.
A decidere saranno i soci che si riuniranno dopo le feste natalizie ma a supportare la concretezza dell’operazione c’è la nomina del pool di banche, già completata, per esplorare il potenziale interesse degli investitori per una quotazione a Piazza Affari e, qualora ci fossero le condizioni, per seguire l’operazione. Si tratta di Unicredit, Jp Morgan e Goldman Sachs. Sempre secondo quanto riporta MF-Dowjones, ci sarebbero alcuni grandi azionisti pronti a supportare la quotazione a Milano.
Nei primi 9 mesi del 2022 Ferretti Group ha chiuso con ricavi in costante crescita a doppia cifra e un portafoglio ordini di oltre 1,38 miliardi di euro. I ricavi sono ammontati a 779,8 milioni di euro (+16,5%), l’Ebitda adjusted a 106 milioni (+26,4%) e l’utile netto a 47,4 milioni (+47,7%). La posizione finanziaria netta è positiva per 393,1 milioni di euro. Si trattano di risultati finanziari in linea con la dinamica dell’anno scorso, con una crescita a doppia cifra e una forte generazione di cassa. I principali indicatori di performance confermano l’aspettativa, anche per i prossimi trimestri, di una significativa crescita. Tutti i principali indicatori finanziari dovrebbero crescere a doppia cifra anche nel 2022.
Ferretti aveva già annunciato un ritorno a Piazza Affari nel 2019, ritirando poi l’IPO dopo aver ritenuto l’operazione finanziaria non convincente, a seguito della significativa riduzione della forchetta di prezzo.