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Coral Princess, Regent Seven Seas Explorer e Viking Orion non sono state ammesse nei porti neozelandesi perché non conformi alle rigide normative locali sul biofouling.
Il biofouling consiste nella presenza di organismi incrostati sullo scafo, i quali, entrando in contatto con nuovi areali geografici, possono causare gravi problemi alla biodiversità. Rientrano nella categoria di specie invasive cozze, ostriche, alghe, spugne e organismi come granchi e stelle marine.
Normalmente il biofouling non ha un grande impatto sugli ambienti endemici visitati dalle navi da crociera. Tuttavia la natura remota della Nuova Zelanda ha costretto il paese a misure più restrittive che includono anche l’ispezione degli scafi.
Secondo Paul Hallett, responsabile della salute ambientale presso Biosecurity New Zealand, quasi il 90% dei parassiti marini in Nuova Zelanda viene introdotto attraverso gli scafi delle navi internazionali, con conseguenze negative su ambiente ed economia del paese. Per questo motivo la Nuova Zelanda ha adottato alcuni dei più alti standard di biofouling al mondo.
Area particolarmente sensibile è la regione geografica del Fiordland, ed il settore produttivo che potrebbe essere più esposto è l’allevamento di cozze.
Alla Viking Orion è stato chiesto di lasciare le acque della Nuova Zelanda per la presenza di alghe e cirripedi sullo scafo. La nave aveva già visitato la Nuova Zelanda a metà dicembre e le era stato concesso uno status limitato, ovvero la possibilità di visitare solo alcuni porti specifici. Dopo lo scalo di Wellington del 26 dicembre, la nave è partita alla volta dell’Australia per la pulizia dello scafo.
Un portavoce di Viking ha dichiarato che una “quantità limitata di normale vegetazione marina” è stata rimossa dallo scafo della nave durante una regolare procedura di pulizia e che la compagnia sta lavorando a soluzioni di risarcimento per gli ospiti a bordo in seguito alla cancellazione degli scali di Christchurch, Dunedin e Hobart.
Stessa problematica per la Regent Seven Seas Explorer, a cui è stata richiesta un’operazione di pulizia dello scafo prima di entrare in Nuova Zelanda. Le autorità locali non hanno approvato la procedura di pulizia nella baia di Nelson, motivo per cui è stato necessario modificare l’itinerario per portare la nave da Auckland ad Adelaide, in Australia, con conseguente cancellazione dei restanti porti di scalo originariamente previsti (Christchurch, Wellington, Napier, Tauranga e Bay of Islands, in Nuova Zelanda). Regent Seven Seas offrirà agli ospiti coinvolti un rimborso del 50% sulla tariffa pagata sulla quota crociera, più un credito per una prossima crociera del 50%.
Due settimane fa, anche alla Coral Princess è stata richiesta la pulizia dello scafo, dopo essere stato ritenuto inadeguato per entrare nel Milford Sound National Park. La pulizia, durata 24 ore, è stata eseguita da subacquei al largo delle coste della Nuova Zelanda tra il 22 e il 23 dicembre. Per effetto di questa operazione, è stato cancellato il passaggio nel Fiordland National Park del 23 dicembre e lo scalo di Dunedin (Port Chalmers) del 24 dicembre.
Foto di copertina: Seven Seas Explorer in navigazione. Photo credit: API