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Venezia si prepara al rilancio della Stazione Marittima. A darne l’annuncio è Fulvio Lino di Blasio, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia e Chioggia. Dal 2021 la Stazione Marittima è stata infatti abbandonata dalle grandi navi da crociera, che oggi utilizzano il Canale Malamocco-Marghera per entrare in Laguna e ormeggiare nei nuovi siti.
Questo non significa che ritorneranno le grandi navi da crociera a Venezia. Il nuovo piano consentirà l’accesso solo a navi fino a 60mila tonnellate di stazza lorda e 250 metri di lunghezza, senza transito da San Marco, una misura intesa a rispondere alle annose preoccupazioni relative all’impatto ambientale e alla conservazione dell’architettura storica della città.
Per realizzare questo obiettivo si dovrà procedere all’escavo del Canale Vittorio Emanuele III, adeguando la sua profondità dagli attuali 7,5 metri a 9 metri e allargando la cunetta navigabile dai 50–60 metri di oggi ad 80 metri.
Il progetto di escavo sarà suddiviso in due stralci. La prima fase prevede il transito di navi fino a una stazza massima di 50.000 tonnellate, successivamente sarà permesso l’accesso a unità fino a 60.000 tonnellate.
I tempi per la realizzazione dell’opera non saranno brevi. Quest’anno e il prossimo saranno dedicati allo sviluppo del progetto e al rilascio delle autorizzazioni ambientali, mentre si prevede che i lavori inizieranno non prima del 2025 e che proseguiranno per tutto il 2026. L’inaugurazione del canale avverrà nella primavera del 2027, quando inizierà la stagione crocieristica.
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, si è espresso a favore di questa soluzione, sottolineando l’importanza dello sviluppo sostenibile e delle prospettive future della città: «Sul Porto di Venezia si sta proseguendo sulla linea che ho sempre sostenuto e sulla quale i cittadini mi hanno dato fiducia. In particolare, la soluzione prevede che le navi da crociera non passino più davanti al bacino di San Marco, ma entrino dalla bocca di Malamocco. Quelle più grandi accosteranno a Marghera, mentre quelle più piccole raggiungeranno la Stazione Marittima attraverso il canale Vittorio Emanuele, come spiegato all’Unesco. È la dimostrazione che lo sviluppo sostenibile è possibile, coniugando lavoro e ambiente, guardando al futuro dei nostri figli. Quello di Venezia è un porto fondamentale per tutta la Pianura padana ed il Sistema Italia, ora può favorire la crescita dell’intero territorio. C’è chi vorrebbe continuare ad aggrovigliare le competenze, ma coerentemente, passo dopo passo, si stanno compiendo gli atti amministrativi per poi avviare i cantieri. Il Porto è la vita della città!».
L’iniziativa di escavazione del canale Vittorio Emanuele III per consentire un ritorno sostenibile e socialmente responsabile dei viaggiatori crocieristi a Venezia è stata accolta con soddisfazione da Oceania Cruises e Regent Seven Seas Cruises.
«Venezia è una delle destinazioni più ambite dai viaggiatori di lusso di tutto il mondo» si legge nella nota delle due compagnie del gruppo Norwegian Cruise Line Holdings. «Gli ospiti dei due brand classificano sistematicamente Venezia come una delle mete più apprezzate, se non la più desiderata in assoluto per la sua ricchezza storica, la cultura e le esperienze culinarie che offre. Le nostre imbarcazioni sono notevolmente più piccole rispetto alle grandi navi da crociera di oggi, e accolgono solo poche centinaia di ospiti anziché migliaia. La stazza lorda varia da 28.000 a 56.000 tonnellate con una capacità di passeggeri compresa tra i 490 a i 750 ospiti».
Inoltre la nota ribadisce come gli ospiti di Oceania Cruises e Regent Seven Seas Cruises contribuiscono in modo rilevante all’economia locale in quanto le navi si fermano in genere due o tre giorni a Venezia, e che le compagnie di crociera e i passeggeri stessi assumono guide turistiche per scoprire i meravigliosi siti storici di Venezia, prenotano soggiorni in hotel per diversi giorni, cenano nei ristoranti e acquistano prodotti nei numerosi negozi della città.