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Uno studio neuroscientifico a bordo della Queen Mary 2 rivela i benefici cognitivi dello slow travel in mare
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Non avevamo dubbi che il viaggiare per mare potesse apportare effetti benefici alla salute, tuttavia mancavano ancora dati scientifici che lo dimostrassero. A bordo della Queen Mary 2 è stata finalmente condotta una pionieristica ricerca neuroscientifica volta ad esplorare i vantaggi tangibili dello slow travel in mare

Lo studio, condotto dalla Human Understanding Agency della Walnut Unlimited, ha coinvolto 40 ospiti internazionali che si sono imbarcati sull’iconica traversata transatlantica di Cunard, da Southampton a New York, lo scorso 18 ottobre. I risultati di questo studio neuroscientifico, unico nel suo genere, hanno rivelato che solo cinque giorni trascorsi in mare possono avere un impatto positivo su varie capacità cognitive, come la memoria, il ragionamento logico, le capacità percettive e la risoluzione di problemi, dimostrando quanto il viaggiare per mare possa apportare notevoli benefici al benessere mentale ed emotivo. I ricercatori hanno utilizzato strumenti biometrici per misurare i cambiamenti cognitivi e fisiologici prima e dopo cinque giorni in mare.

I risultati ottenuti hanno mostrato un miglioramento del 29% nel richiamo delle parole, che indica un miglioramento delle prestazioni della memoria a breve termine, mentre la concentrazione durante le attività visive ha mostrato un miglioramento del 14%. Eccezionali i risultati per quanto riguarda l’aumento delle capacità nella risoluzione di problemi: è stato rilevato un miglioramento del 125% per i compiti complessi di ragionamento logico e spaziale. Grandi numeri e quindi benefici anche per quanto riguarda la capacità di rilassamento: l’aumento è del 158%, mentre i livelli di stress fisiologico complessivo sono diminuiti del 35%, a dimostrazione dell’effetto rilassante di questo genere di viaggio.

Jack Lewis, neuroscienziato, ha commentato i risultati: «Ciò che mi colpisce di questo studio è il modo in cui tutti i pezzi si incastrano perfettamente. Il tempo trascorso dai passeggeri sulla nave ha chiaramente ridotto i loro livelli di stress in base a misure soggettive e oggettive. Il principale ormone dello stress, il cortisolo, è ben noto nella letteratura scientifica per interferire con vari processi cognitivi. Quindi, l’aumento della memoria e della capacità di ragionamento logico identificato in questo studio è probabilmente da attribuire all’impatto antistress del viaggio oceanico. Questo, combinato con la straordinaria gamma di attività stimolanti a bordo dell’unico transatlantico al mondo, consente al cervello dei passeggeri di liberare il suo pieno potenziale».    

Katie McAlister, presidente di Cunard, ha aggiunto: «Questo studio rafforza ciò che abbiamo sempre saputo: un viaggio Cunard è molto più di una semplice vacanza. I nostri programmi di arricchimento attentamente curati, le esperienze di benessere su misura, la ristorazione di livello mondiale e il rinomato servizio White Star, uniti all’opportunità di rilassarsi e abbracciare la serenità dell’oceano, lasciano i nostri ospiti rinfrescati, ispirati e rinvigoriti».    

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di Redazione Crociere


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