RECEPTION
L’accoglienza a bordo dell’ex transatlantico è stata molto buona e in linea con la categoria di albergo. Alla reception, che trova la sua ovvia ubicazione dove una volta sorgeva l’ufficio assistenza clienti, il personale si è dimostrato cordiale e professionale. A seconda degli orari, al bancone operano da uno a tre addetti e potrebbero formarsi delle code. E’ indispensabile la conoscenza della lingua inglese.
Viene fornito diverso materiale informativo, compresi i piani nave in un pratico e compattissimo libretto, e un foglio stampato su due pagine denominato The New Ocean Post, con validità settimanale, che sembra ispirarsi ad un giornale delle attività di bordo.
CAMERE
Con l’ultimo refit, le 576 cabine per gli ospiti di cui disponeva in origine la Rotterdam si sono più che dimezzate. Ora se ne contano 254 e dispongono di tutti i comfort e spazi di una comune camera d’albergo a quattro stelle. Il restyling è stato eseguito preservando il più possibile l’atmosfera originaria.
In tutto ci sono sei diverse categorie di camere e suite con tre diverse tipologie di stile:
- Original: ripropongono lo stile autentico dei primissimi viaggi della Rotterdam.
- Manhattan: puntano a far rivivere l’atmosfera dei viaggi di linea tra Europa e America, che si traduce con cabine confortevoli e dalle tonalità sobrie.
- Bahamas: uno stile tropicale, decisamente più vivace rispetto ai precedenti, che rende omaggio al lungo periodo di impiego della Rotterdam come lussuosa nave da crociera.
Attraverso una porta vetrata apribile solo tramite badge si accede al corridoio delle cabine. E’ molto minimale, con tonalità fredde nei colori bianco e blu. Percorrendolo si notano pareti a buccia d’arancia, l’assenza di corrimano e di porte tagliafuoco, queste ultime sostituite da porte a vetri. Alcune stampe alle pareti ricordano i viaggi di una giovane Rotterdam, mentre altri manifesti in stile vintage promuovono gli appuntamenti a bordo.
Ma l’aspetto più curioso riguarda l‘insolita collocazione di diverse camere. Le loro porte non si aprono direttamente sul corridoio, ma all’interno di un altro piccolo corridoio dalle pareti curve.
Non ho potuto esimermi dal domandarmi se erano davvero state progettate così in origine. Confrontando quindi la posizione della mia camera 2110 con i piani nave originali, ho appurato che le pareti curve e il piccolo corridoio esistevano di già. Una caratteristica molto singolare, probabilmente possibile in un’epoca in cui si costruivano le navi passeggeri senza cabine modulari. Quello che invece è completamente cambiato riguarda il layout: dove prima sorgevano due cabine, una esterna e una interna con relativi servizi privati, ora se ne sviluppa una sola, con un bagno unico e spazi generosi. Questo spiega perché le camere dell’hotel sono molte meno rispetto alle cabine del transatlantico.
La mia camera (o cabina?) era la 2110, una di quelle più esposte a poppa, sul ponte Lower Promenade, configurata come Original. La sezione di poppa di questo ponte un tempo accoglieva le cabine della classe turistica.
L’illuminazione naturale era modesta e proveniva da due oblò non apribili, che si affacciavano su una corta e stretta promenade esterna. Gli spazi erano ampi e l’unificazione delle due cabine riuscita molto bene, con razionalità.Non ho percepito nulla di vetusto, tutto è stato brillantemente restaurato e portato allo splendore originale.
In un paio di mobili ho trovato diversi libri scritti in olandese, probabilmente romanzi, molti dei quali stampati negli anni ’60, evidentemente provenienti dalla biblioteca della nave. Quello che sicuramente apparteneva all’epoca contemporanea era il grande televisore a LED che funzionava anche da hotspot Wi-Fi (gratuito e veloce), una macchina per caffé Nespresso e un bollitore per il té. Dentro l’unico armadio ho trovato anche asse e ferro da stiro sul lato di destra, mentre su quello di sinistra si trovano la cassaforte e il minibar. Le camere sono quindi ben accessoriate.
Il bagno, di dimensioni sufficienti, era stato completamente rinnovato e allacciato ad acqua e scarichi cittadini. Era piuttosto essenziale, sempre sprovvisto di bidet e con una doccia ampia dalla forma rettangolare senza un box convenzionale: solo una mezza parete in plexiglass trasparente, inadeguata per contenere gli schizzi d’acqua.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI | |
Lunghezza: | 228,20 metri |
Larghezza: | 28,70 metri |
Pescaggio: | 9,04 metri |
Stazza lorda: | 38.675 tonnellate |
Materiale scafo: | Acciaio |
Materiale sovrastruttura: | Alluminio |
Cantiere: | Rotterdam Dry Dock |
Posa della chiglia: | 14 dicembre 1956 |
Varo: | 14 dicembre 1958 |
Completamento: | 7 agosto 1959 |
Viaggio inaugurale: | 3 settembre 1959 |
Porto di registro: | 1959–1973: Rotterdam, Paesi Bassi 1973–1997: Willemstad, Antille Olandesi 1997–2000: Nassau, Bahamas 2004: Rotterdam, Paesi Bassi |
Equipaggio: | 776 |
Passeggeri: | Come transatlantico: fino a 655 in prima classe e 801 in seconda classe Come nave da crociera: 730 (fino al 1969) 1.106 (dopo il 1969) |
Ponti passeggeri: | 10 |
Propulsione: | Doppia elica da 6,1 metri – 23 tonnellate |
Timone: | Singolo da 20 tonnellate |
Motorizzazione: | 2 x turbine De Schelde 4 x boiler V2M 640PSI (di cui uno ausiliario) |
Potenza: | 34.600 shp (ordinaria) 38.500 shp (massima) |
Generatori: | 4 turbo-generatori per una potenza complessiva di 5.400 kW |
Velocità di crociera: | 20,5 nodi |
Velocità massima: | 22 nodi |
Stabilizzatori: | 2 x Denny-Brown controllati da giroscopio |
Aria condizionata: | In tutti gli ambienti e con termostato in cabina |
Desalinizzatori: | 4 in grado di produrre 800 tonnellate di acqua al giorno |
Fonti: Maritime Matters, ssMaritime, SS Rotterdam, Steamship Rotterdam Foundation
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