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I crocieristi rappresentano l’8% del traffico turistico complessivo di Barcellona, ma generano il 20% del totale delle entrate economiche. E nel 2016 hanno speso una media di 516 euro ciascuno, il 20% in più di quanto avveniva nel 2014. Questi dati diffusi da CLIA (Cruise Lines Iternational Association) nel rapporto ‘Study of the Economic Impact of Cruise Activity in Barcelona’ elaborato dall’Università di Barcellona dimostrano quanto le crociere apportino benefici a tutto il territorio della Catalogna.
Infatti, mentre dal 2011 al 2016 la crescita del settore è stata dell’1% annuo, negli ultimi due anni l’homeport di Barcellona ha registrato un impressionante balzo del 28%. Tale “boom” è avvenuto nonostante siano diminuiti i passeggeri in transito, mentre sono cresciuti quelli che iniziano o finiscono la propria crociera nella capitale catalana (crocieristi turnaround), che sono coloro che generano il più elevato impatto economico sul territorio. Come detto, se i crocieristi rappresentano l’8% dei turisti di Barcellona, producono il 20% del totale degli incassi, il 24% dei pernottamenti in hotel, con quasi il 30% dei passeggeri che si ferma qualche notte, prima o dopo il viaggio, nelle strutture della città.
Inoltre, i benefici economici del comparto – dalle spese dell’equipaggio, a quelle dei clienti, fino a quelle di servizio per le navi – travalicano il mero settore turistico: quasi il 40% dei nuovi posti di lavoro, come il 55% del fatturato complessivo sono collegati all’industria crocieristica. E il 73% del valore aggiunto prodotto rimane a Barcellona, con 200 milioni di introiti fiscali che a diverso livello vengono incassati dalle diverse istituzioni spagnole.
Dallo studio dell’ateneo catalano emerge anche che, senza i 6.908 nuovi posti di lavoro creati grazie all’industria crocieristica, il tasso di disoccupazione locale sarebbe di un punto percentuale più alto, passando dall’11,5% al 12,5%.
«Secondo quanto evidenziato dalla ricerca, il contributo dei crocieristi cresce in modo significativo, producendo un sempre più grande apporto all’economia della Catalogna per singolo turista, generando occupazione stabile e impatti positivi in ogni aspetto dell’economia del territorio» spiega Alfredo Serrano, direttore di Clia Spagna.
Fonte: CLIA
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