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L’Italia si riconferma anche nel 2018 come prima nazione del Mediterraneo per numero di crocieristi movimentati, dato che comprende imbarchi, sbarchi e transiti nei propri scali. E’ quanto emerge dall’anteprima dell’Italian Cruise Watch 2018, il rapporto di ricerca realizzato da Risposte Turismo contenente i dati più aggiornati e rilevanti sul comparto crocieristico in Italia e le previsioni per l’anno a venire.
Più in particolare, il nostro Paese vanterà 6 porti crocieristici tra i primi 10 del Mediterraneo, numero che sale a 8 se si considerano i primi 20 scali crocieristici dell’area mediterranea.
Nel dettaglio, Civitavecchia manterrà la seconda posizione, alle spalle di Barcellona, sia per numero di passeggeri movimentati (2,452 milioni, +10,4%), sia di toccate nave (770, +5,8%).
Di seguito la posizione in classifica degli altri scali italiani:
La leadership del nostro Paese sarà evidenziata anche dal numero di crocieristi che iniziano o finiscono la propria crociera in Italia: a fine anno, infatti, quasi la metà degli imbarchi/sbarchi nel Mediterraneo sarà avvenuto nei porti italiani. Un risultato particolarmente significativo dal punto di vista del coinvolgimento dell’intera filiera della crocieristica e che rappresenta un’opportunità per i territori coinvolti sia pre, sia post navigazione.
Per quanto riguarda le proiezioni aggiornate relative alla chiusura del 2018, Italian Cruise Watch evidenzia una crescita sia per il numero di passeggeri movimentati nei porti nazionali (poco oltre gli 11 milioni, +8,1% sul 2017), sia per le toccate nave (+2,1% sul 2017).
«L’Italia – ha affermato Francesco di Cesare – Presidente di Risposte Turismo – si conferma nazione leader in Europa, e tra le principali nel mondo, nel comparto crocieristico. E’ una leadership di traffico, di ricadute economiche ed occupazionali, di coinvolgimento di porti e territori, di partecipazione al business da parte di un’ampia categoria di aziende. Per consolidare questa posizione, però, e possibilmente farla crescere ulteriormente, è imprescindibile la conoscenza reciproca – in particolare tra compagnie e porti – di priorità, intenti, aree di miglioramento, capendo una volta per tutte che non può esserci crescita strutturale se anche solo uno degli anelli dell’ingranaggio non trovasse le condizioni necessarie per operare e traguardare i propri obiettivi di crescita».
Fonte: Risposte Turismo
Foto: Roderick Eime (CC BY 2.0)
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