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Dai media locali apprendiamo che, durante la sosta nell’arcipelago di Raja Ampat, situato nella punta nord-occidentale della Papua Indonesiana, la Caledonian Sky risulta essersi incagliata sulla barriera corallina.
L’incidente ha avuto luogo sabato scorso, intorno alle 12:30 ora locale nei pressi dell’isola di Kri. La nave è riuscita a liberarsi autonomamente e in tempi brevi, asportando tuttavia una ventina di metri di barriera corallina.
Possiamo supporre che gli eventuali danni subiti dallo scafo siano di minima entità, contrariamente a quanto è accaduto inesorabilmente al fondale.
L’arcipelago di Raja Ampat, composto da circa 1.500 isole, ospita la più grande concentrazione di biodiversità marina del pianeta. Si tratta di una destinazione unica e ricca di fascino, ma anche delicata e preziosa, una meta che ha attirato l’interesse delle compagnie di crociera specializzate nelle spedizioni.
L’incidente ha innescato molte polemiche tra coloro che conoscono da vicino la delicatezza del sito, i quali si domandano come sia potuto accadere proprio ad una nave dalle dotazioni sofisticate e in un’area ben segnalata sulle carte di navigazione. Oltre a questo va ad aggiungersi l’indisponibilità del comandante a collaborare con le autorità locali per chiarire la dinamica dell’incidente.
La Caledonian Sky è impegnata in una crociera di 16 notti, partita da Rabaul lo scorso 26 febbraio con destinazione Manila e scali tra Papua Nuova Guinea ed Indonesia.
A bordo della nave ci sono 102 passeggeri, di cui 86 di nazionalità inglese, oltre a svedesi, americani, canadesi, irlandesi e indonesiani.
Dettagli della Caledonian Sky durante la sua sosta nell’isola di Kri. (Foto: Stay Raja Ampat)
La Caledonian Sky è una nave da crociera boutique, curata e moderna, dallo stile tipico di uno sfarzoso country hotel. E’ lunga 90 metri, ha una stazza lorda di 4200 tonnellate e può accogliere fino a 114 passeggeri nelle sue 57 eleganti suite.
I suoi ospiti sono generalmente viaggiatori colti ed esperti, single e coppie, con un forte interesse per le esperienze culturali piuttosto che per il divertimento, quasi assente su questa tipologia di nave. Il personale è socievole ma non invadente ed il servizio molto personalizzabile.
In origine questa nave era la Renaissance VI della defunta Renaissance Cruises, dismessa poi dalla rinomata flotta nel 1997 per servire il brand scomparso Sun Cruises con il nome Sun Viva 2. Nel 2000 è stata ceduta al colosso asiatico Star Cruises e ribattezzata MegaStar Capricorn. Una carriera molto breve, conclusasi l’anno seguente con il trasferimento alla Hebridean Cruises e il conseguente cambio di nome in Hebridean Spirit. Nel 2009 la compagnia è finita in amministrazione controllata e la nave è stata ceduta ad un armatore di Abu Dhabi che ne aveva in programma la conversione in yacht privato. Tuttavia, per ragioni non note, la nave è invece ritornata sul mercato. L’ultimo passaggio di proprietà ha infine consegnato la nave alla Noble Caledonia nel 2012.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI | |
Lunghezza: | 90,60 metri |
Larghezza: | 15,30 metri |
Pescaggio: | 4,20 metri |
Stazza lorda: | 4.200 tonnellate |
Anno di costruzione: | 1991 |
Restyling: | 2012 |
Cantiere: | Nuovi Cantieri Apuania (Italia) |
Bandiera: | Gran Bretagna |
Equipaggio: | 74 |
Passeggeri: | 114 (occupazione doppia) |
Cabine: | Con balcone: 23 Esterne: 34 |
PSR (Passenger Space Ratio): | 37 |
Rapporto passeggeri/equipaggio | 1,5 |
Propulsione: | Diesel |
Potenza: | 2 x 5.000 kW |
Velocità: | 17 nodi |
Fonti: Berlitz Guide, Cruise Critic, Cruise Mapper, Expedition Cruising, Teropong News
Foto: Stay Raja Ampat
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