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Dopo una accurata valutazione durata sei mesi, Crystal Cruises ha annunciato l’abbandono del progetto di conversione del transatlantico United States in nave da crociera.
La notizia della conversione dello storico transatlantico americano in nave da crociera risale allo scorso febbraio, quando Crystal Cruises e la fondazione che si occupa della conservazione della United States strinsero un accordo in esclusiva per condurre tutte le valutazioni tecniche e di sicurezza indispensabili (per approfondimenti rimandiamo al nostro articolo Crystal Cruises vuole far tornare a navigare la United States).
Crystal ha dichiarato di aver intrapreso un completo studio di fattibilità e di valutazione avvalendosi di un team di professionisti composto da ingegneri ed esperti che è costato alla compagnia oltre un milione di dollari.
Nel frattempo Crystal ne ha guadagnato in buona pubblicità.
Con a capo il contrammiraglio in pensione Tim Sullivan, il team di esperti ed ingegneri di Crystal ha condotto numerose perizie alla nave nel porto di Philadelphia, dove la United States è ormeggiata da 20 anni.
Gli studi sono stati realizzati analizzando la nave in profondità per verificare le sue condizioni strutturali. Sono state eseguite ispezioni subacquee dello scafo, esami ai serbatoi per il carburante e di zavorra e una serie di studi approfonditi per conoscere tutto quello che era necessario per riportare la nave in servizio.
Secondo Crystal, dall’esito dello studio di fattibilità è emerso che, nonostante la nave si sia rivelata intatta e strutturalmente solida, le modifiche per adeguarla agli standard odierni richiesti dalla normativa SOLAS avrebbero richiesto significativi interventi tali da creare nuove sfide sulla questione della stabilità. Inoltre, l’installazione di una moderna propulsione diesel elettrica avrebbe richiesto la modifica delle linee d’asse e la ricostruzione di circa il 25% dello scafo per riconfigurare la nave in una versione con propulsione a doppia elica e doppio timone.
Già in principio era evidente che la nave doveva essere essenzialmente ricostruita da dentro a fuori, ma i dettagli emersi dagli studi hanno aumentato considerevolmente i rischi per il successo del progetto.
«La nostra compagnia prova un grande affetto per questa storica e insostituibile nave, e faremo una donazione di 350.000 dollari per aiutare la fondazione a preservare la nave per il resto dell’anno», ha dichiarato Edie Rodriguez, presidente e direttore operativo di Crystal. «Crediamo fermamente che la United States sia un tesoro americano e che meriti di essere preservata e recuperata come destinazione stazionante».
Fonte: Cruise Industry News
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