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“El Leon” diventa il primo Mangusta a compiere la traversata oceanica
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Il Mangusta GranSport “El Leon” ha già raggiunto le isole Barbados. Partita da Viareggio ad inizio mese, ha percorso oltre 4800 miglia in tutta tranquillità, stabilendo un importante primato per il cantiere: si tratta infatti del primo Mangusta a compiere la traversata oceanica.

“El Leon” è stato consegnato al suo armatore la scorsa estate ed è stato ufficialmente introdotto al pubblico ed all’industria nautica in occasione del recente salone di Monaco, riscuotendo immediato successo. Con i suoi 54 metri di lunghezza è lo yacht più grande realizzato sino a oggi dal cantiere ed è il primo modello della nuova generazione di Fast Displacement in alluminio, i Mangusta GranSport, disegnata da Alberto Mancini.

Può raggiungere 30 nodi e può attraversare l’oceano a velocità di crociera, con un range di 4800 miglia nautiche, nel massimo comfort. Tali prestazioni sono garantite da soluzioni tecniche all’avanguardia.

La carena, studiata dallo Studio Ausonio, si può definire una “Fast Surface Piercing Hull”, ovvero una carena a bulbo che scivola sulla superficie del mare senza planare, utilizzando le spinte dinamiche per controllare l’assetto longitudinale, mantenendo l’assetto dislocante anche ad alte velocità.

La combinazione della propulsione a 4 motori e 4 eliche con gli stabilizzatori elettrici, rende questa imbarcazione estremamente versatile e confortevole.

LA TRAVERSATA OCEANICA
L’armatore, entusiasta dello yacht collaudato lungamente durante l’estate, ha deciso di realizzare il suo sogno: poter trascorrere tempo a bordo, senza rinunciare alle performance e senza interrompere la sua attività lavorativa. Ed ha decido di iniziare a Natale, dalle sponde americane.

Di solito gli yacht anche di queste dimensioni vengono caricati su una delle molte navi che oggi trasportano yacht di là e di qua dell’Oceano, perché non hanno l’autonomia necessaria o per altre motivazioni. Il Mangusta GranSport è stato invece progettato e costruito proprio per affrontare anche traversate di questo tipo.

«Terra!!! Il nostro viaggio si conclude con questa esclamazione avvistando le coste di Barbados», afferma il comandante della nave, Paolo Bozzo Costa. E così racconta: «il 1 dicembre siamo partiti da Viareggio con l’obiettivo di raggiungere i Caraibi con questa nuova barca di 54 metri semidislocante costruita dal cantiere Overmarine, con la curiosità di scoprire le sue peculiarità durante le 4800 miglia che ci separavano dai Caraibi.

“El Leon” si e’ comportata egregiamente, confermando le qualità marine dello scafo che avevo già assaporato durante la crociera estiva. Nella navigazione Atlantica con una swell formata ed incrementata dall’aliseo costante, la barca si e’ distinta  per comfort,  stabilità e prestazioni. Ho tenuto una velocità media vicino a 14 nodi che poche barche si possono permettere, arrivando ai Caraibi con carburante nei serbatoi in abbondanza per la prima crociera caraibica.

Giorno dopo giorno sono sempre più contento di aver dato il mio contribuito allo staff Overmarine Mangusta  durante la progettazione ed i sea trial di questa barca, che dopo la traversata Atlantica ci porterà a fare altre emozionanti navigazioni worldwide!».

In breve il diario di viaggio:

  • L’equipaggio, composto da nove persone oltre al comandante, salpa l’1 dicembre dalla banchina di Overmarine Group a Viareggio alla volta di Gibilterra, la porta del Mediterraneo.
  • Qui attracca il 4 dicembre, dopo 950 miglia di un Tirreno ed un Golfo del Leone che non hanno risparmiato le onde di burrasca.
  • Giusto il tempo per rifornire la nave ed il comandante mette finalmente la prua di El Leon nelle acque dell’Atlantico. Lo scalo successivo è Las Palmas, Canarie.
  • Il 9 dicembre, con il favore di un meteo clemente, la nave è sulla rotta di Capo Verde. Qui si ferma per rabboccare i serbatoi ed imbarcare le ultime provviste fresche prima del grande balzo.
  • L’11 dicembre lascia la terraferma e percorre le oltre 2450 miglia che la separano dal prossimo scalo d’atterraggio sul continente americano.
  • Durante la traversata, le onde prevalenti sono quelle dell’aliseo e le giornate passano tranquillamente grazie all’insonorizzazione che non fa scontare all’equipaggio gli oltre 2600 hp dei suoi quattro motori, né rumori o vibrazioni di altri impianti. Di tanto in tanto però il vento ed il mare rinforzano sia in poppa che al traverso, ma i sistemi di governo e di stabilizzazione contrastano efficacemente le onde oceaniche.
  • Il 17 dicembre il comandante scorge all’orizzonte la sagoma scura di Bridgetown, Barbados. Alle 20:31 entra in porto.

“El Leon” ha compiuto senza sforzi la traversata atlantica in soli 6 giorni.

Un viaggio transoceanico con cui Mangusta entra di diritto tra  i key player delle navi ocean going.

SPECIFICHE TECNICHE
Materiale scafo:Alluminio
Materiale sovrastruttura:Alluminio
Lunghezza f.t.:54 metri
Larghezza:9,01 metri
Pescaggio massimo:2,30 metri
Dislocamento a pieno carico:395 tonnellate
Dislocamento a metà carico:358 tonnellate
Stazza lorda:< 499 tonnellate
Capacità serbatoio carburante:71.000 litri
Capacità serbatoio acqua:13.000 litri
Motori principali:4 x MTU 16V 2000 M96L da 2.600 hp
Stabilizzatori:Zero Speed e Underway
Velocita massima a metà carico:29 nodi
Autonomia a 12 nodi:4.200 miglia
Sistemazioni ospiti:fino a 12 in 5 cabine
Sistemazioni equipaggio:9 in 5 cabine
Exterior design:Alberto Mancini / Overmarine Group
Interior design:Alberto Mancini / Overmarine Group Design Department


Fonte: Overmarine Group
Foto: Overmarine Group
Video: Youtube/Mangusta Yachts

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