Come annunciato la settimana scorsa, in occasione del Monaco Yacht Show sono stati svelati i dettagli di Dunes, un eco-concept di 83 metri con cui Feadship sostiene di poter compiere un grande passo in avanti verso l’ambizioso obiettivo del superyacht a emissioni zero.
Dunes integra un gran numero di soluzioni innovative, a partire dal design, dove grandi sporgenze oscurano le finestre riducendo le esigenze di raffreddamento, alle batterie di accumulo di prossima generazione, fino all’eliminazione dei ponti in teak, l’adozione della tecnologia delle celle a combustibile e persino un innovativo sistema di propulsione. Tutto questo consentirà di eliminare fino al 95% dei fattori di impatto ambientale negativo, secondo la classifica YETI, rispetto a uno yacht progettato secondo le normative ambientali minime obbligatorie.
Dietro il design non convenzionale di Dunes c’è il designer Thijs Orth dello Studio De Voogt, che lo ha realizzato partendo da quello che i clienti Feadship desideravano: uno yacht con sei cabine per gli ospiti, più un’area spa, un beach club, un ponte armatoriale privato e una piscina.
© Feadship
Subito dopo è arrivata una raffica di “e se”. Cosa succederebbe se la sala macchine non si trovasse al centro dello yacht? E se le cabine degli ospiti potessero avere accesso diretto al beach club? E se si spostasse il ponte di comando al ponte inferiore, come sul concept Pure? E se le celle a combustibile non richiedessero serbatoi di stoccaggio dell’idrogeno? E se esistesse un intero ponte polifunzionale? E se si aggiornasse il sistema di ventilazione passiva del concept Breathe? E se la sovrastruttura fosse asimmetrica? E se i ponti stessi potessero generare elettricità?
Queste e altre domande hanno portato a nuove soluzioni per vecchi problemi. Gli effetti a catena di un solo cambiamento, come il trasferimento della sala macchine nella zona di prua, ha aperto la strada a un layout completamente nuovo in cui le graziose suite per gli ospiti del ponte inferiore sono collegate direttamente al beach club, alla piattaforma bagno e alla piscina sovrastante.
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Questa soluzione consente di eliminare anche i grandi condotti di aria e scarico della sala macchine che compromettono i saloni o che dettano il posizionamento delle scale. Gli yacht elettrici non hanno bisogno di enormi riduttori, lunghi alberi ed eliche. Le celle a combustibile per la generazione di elettricità, i banchi di batterie e la stazione di gestione dell’energia possono essere decentralizzate e posizionate praticamente ovunque. Il concept rende inoltre fattibile la realizzazione di una plancia di comando sul ponte inferiore, vicino agli alloggi dell’equipaggio, e non su ponti più distanti che compromettono gli spazi di armatore e ospiti.
Per l’ispirazione estetica, lo Studio De Voogt si è concentrato sulle onde, non quelle del mare ma del deserto. Un’estetica organica resa possibile da una sovrastruttura asimmetrica e priva di linee rette, un corpo incoerente che sembra “cambiare con la luce e l’ombra”. Il sistema di ventilazione aggiornato del progetto e il ponte riposizionato mostrano un’evoluzione rispetto ai precedenti concetti di Feadship Breathe (2010) e Pure (2021).
I ponti esterni spaziosi e ombreggiati di Dunes sono una caratteristica cruciale, perché proteggono dagli elementi, offrono percorsi di circolazione alternativi e forniscono ampie sedute all’aperto e spazi per l’intrattenimento. Liberare il design dalla convinzione che tutte le aree esterne ombreggiate debbano trovarsi a poppa ha permesso di creare molteplici destinazioni e luoghi di privacy.
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Una caratteristica che rende immediatamente riconoscibile Dunes è la sua sovrastruttura asimmetrica quasi priva di linee rette. Gli spazi sembrano spostarsi dall’uno all’altro anziché seguire rigidi corridoi. Le scale sono circolari o leggermente curve. Lo stesso vale per le finestre e le porte in vetro a tutta altezza. Una quantità imponente di vetro, che potrebbe creare enormi carichi di calore nei climi soleggiati, problema superato grazie ad un attento studio delle sporgenze e l’impiego del rivestimento in acero, soluzione che permette di ridurre i carichi termici del 60%.
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La sostenibilità va ben oltre il controllo delle emissioni. Con un trattato internazionale che proibisce l’importazione di teak birmano di vecchia crescita da parte di tutte le principali nazioni produttrici di yacht del mondo, e una domanda che supera di gran lunga l’offerta di teak adatto coltivato in piantagioni, occorre trovare soluzioni a prova di futuro. Dunes va in questa direzione: è privo di teak, sostituito da milioni di minuscole scaglie di vetro e pietra sigillate in una resina poliuretanica alifatica trasparente, che rende i ponti luccicanti sotto il sole. Per i mobili esterni, è stato scelto come rivestimento un bellissimo legno d’acero dorato, perfetta imitazione del teak.
Altro interessante particolare, è la scelta di costruire il ponte più alto, il Pavilion Deck, in legno. Non si tratta di una novità. Prima dell’introduzione dell’alluminio, gli yacht con scafo in acciaio utilizzavano il legno per la sovrastruttura. Il legno trattato è un materiale da costruzione CO2 negativo con un elevato potere isolante naturale. Questo vantaggio unito alla bellezza del materiale consentono un eccellente risultato senza gravare sul peso complessivo. Il Pavilion Deck è circondato da superfici vetrate e separa la zona prendisole e Jacuzzi a prua dall’area pranzo e lounge a poppa, ed è un ambiente multifunzionale che può offrire cene formali al coperto, diventare un night club o una sala conferenze.
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Dal Pavilion Deck, una scala circolare conduce al suo sorprendente albero di 10 metri, prodigio di tecnica e design. L’albero fa parte del Cool Core Concept dello Studio De Voogt. Come una casa nel deserto, Dunes è diviso in zone con temperature diverse. La zona notte è fresca (19-20 gradi), le aree sociali sono leggermente più calde, circa 22-23 gradi, mentre al Pavilion Deck la stima è di 24-25 gradi. Il Pavilion viene raffreddato utilizzando l’aria aspirata dalla scala centrale proveniente da altre zone dello yacht, senza l’uso di ventilatori e condotti. Non è magia, ma la semplice fisica che lo fa funzionare. La forma dell’albero è un triangolo di lamine convesse e concave. Si trova su un grande anello portante che gli consente di allinearsi con la direzione del vento. Quando la brezza attraversa l’albero, la sua forma genera una zona di bassa pressione sul lato sottovento, attirando naturalmente l’aria raffreddata leggermente sovrapressurizzata dai ponti inferiori a questo livello. Considerando gli ampi sbalzi, il ricircolo ottimizzato e il maggiore isolamento in tutte le aree dello yacht, Feadship stima il consumo di energia per i servizi HVAC ridotta del 35% su base annua.
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Sostenibilità significa anche ricorso alle energie rinnovabili, ed in mare non mancano certo vento e sole. Gli ingegneri di Feadship hanno così ideato una sottile banderuola a due pale che quasi scompare nella struttura dell’albero. Utilizzata solo in rada, questa turbina può produrre circa 25 MWh all’anno. Per trasformare il calore del sole in energia, l’idea è quella di rivestire il ponte di prua di Dunes con un pannello solare a film sottile. Chiamata vernice solare, si tratta di una tecnologia ancora agli inizi e la sua efficienza oggi è bassa. Attualmente l’effetto è la proverbiale goccia nell’oceano. Ma non vi è ragione per non sfruttare questa tecnologia e il tanto sole a disposizione.
Per la prima volta dal 1840, quando le eliche hanno iniziato a sostituire le ruote a pale dei piroscafi, c’è qualcosa di veramente nuovo nella propulsione. Dune introduce un rivoluzionario sistema di propulsione elettrica ad alta efficienza di ABB chiamato ABB Dynafin e presentato lo scorso maggio, dopo dieci anni di sviluppo e test. ABB Dynafin utilizza lame verticali girevoli per imitare la spinta della coda di una balena, una delle forme di spinta più efficienti. Si stima che il primo prototipo sarà disponibile nel 2025, con un’efficienza idrodinamica prevista fino all’85%, rispetto al 65% degli attuali pod drive, o al 55-60% delle eliche convenzionali montate in linea d’asse. Uno studio indipendente di ABB sul design di una nave passeggeri equipaggiata con diverse soluzioni di propulsione ha verificato che la soluzione Dynafin consente un risparmio nel consumo energetico per la propulsione fino al 22% rispetto alla configurazione convenzionale della linea d’asse.
La propulsione Dynafin di ABB sarà alimentata dall’elettricità generata da celle a combustibile a ossido solido che utilizzano metanolo verde come agente di reazione. Il metanolo può essere convertito in idrogeno in un unico passaggio e non richiede stoccaggio criogenico. Il metanolo verde (prodotto da fonti non fossili) è visto da Feadship come la migliore opzione al combustibile fossile per effetto della densità di energia relativamente elevata e della facilità di stoccaggio. Considerando gli enormi risparmi energetici che caratterizzano il conept Dunes, per lo stoccaggio del carburante sarà necessario un volume inferiore rispetto a quello di un normale yacht a gasolio.
Feadship sta facendo un salto di sostenibilità quantico passando all’acciaio e all’alluminio “a basso impatto” per realizzare scafi e sovrastrutture, i quali costituiscono oltre la metà dell’impatto di CO2 durante il processo di costruzione. Utilizzando un elevato contenuto di metalli residui e un’energia sostenibile nel processo di produzione, questi metalli certificati possono essere prodotti con il 50-70% in meno di emissioni di CO2. Feadship ha già utilizzato l’alluminio a basso impatto su una nave in costruzione e lo ha reso materiale standard per tutte le future nuove costruzioni.
SPECIFICHE TECNICHE | |
Lunghezza f.t.: | 83,25 metri |
Lunghezza alla linea di galleggiamento: | 82,75 metri |
Larghezza massima: | 15,90 metri |
Profondità: | 7,10 metri |
Materiale scafo: | Acciaio |
Materiale sovrastruttura: | Alluminio e legno |
Sistemazioni ospiti: | 1 suite armatoriale 6 cabine ospiti di cui 4 convertibili in 2 suite VIP |
Sistemazioni equipaggio: | 10 cabine doppie (equipaggio) 2 cabine doppie (ufficiali) 1 cabina singola (comandante) |
Propulsione: | 2x ABB DynafinTM 1.000 kW @ 40 rpm |
Generatori: | 5x 500 kW SOFC |
Stabilizzatori: | Zero speed |
Velocità massima: | 15-16 nodi |
Velocità di crociera: | 12 nodi |
Autonomia a velocità di crociera: | 5.000 mn |
Capacità carburante: | 140.000 litri |
Capacità acqua dolce: | 40.000 litri |