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Il mondo delle crociere perde uno dei personaggi più illustri di tutti i tempi. E’ scomparso all’età di 91 anni Knut Kloster, visionario armatore norvegese considerato l’ideatore delle crociere moderne.
Proveniente da una famiglia di armatori, dopo la morte del padre scelse di lasciare il comparto mercantile per dedicarsi a quello delle crociere, con l’obiettivo di ripensare una formula di vacanza all’epoca accessibile sollo all’élite convertendola in un prodotto di massa.
Il debutto nel settore delle crociere avvenne nel 1966 con la Sunward attraverso la controllata Kloster Sunward Ferries. La nave, progetto di Knud E. Hansen, era un confortevole cruise ferry da 8.666 tonnellate di stazza che offriva un servizio di linea tra Regno Unito, Spagna, Portogallo e Gibilterra. La Sunward ottenne un discreto successo che durò tuttavia ben poco a causa delle restrizioni ai viaggi internazionali e alle controversie geopolitiche tra Regno Unito e Spagna.
In quello stesso anno anche Ted Arison si trovò in difficoltà, costretto a cancellare la stagione crocieristica perché impossibilitato al noleggio della Nili, una nave da crociera da 7.851 tonnellate che venne confiscata dal governo israeliano per insolvenza dell’armatore. Kloster aveva la nave, Arison i passeggeri. I due pionieri delle crociere unirono così le loro forze dando vita nel 1966 alla Norwegian Caribbean Line, con la Sunward al servizio dei vacanzieri americani proponendo mini crociere tra la Florida e le Bahamas. Arison lascerà poi alcuni anni più tardi la compagnia per formarne una tutta sua, la Carnival Cruise Line.
Sunward nel 1970.
© Raymond L. Blazevic
Sunward e le crociere alle Bahamas si rivelarono un grande successo, così l’offerta venne potenziata inserendo altre navi di simili dimensioni e design. Poi Kloster decise di fare un enorme salto in avanti. Era il 1979, troppo presto per l’era delle meganavi da crociera, eppure lui guardava proprio in questa direzione. Acquistò quindi il transatlantico France, posto in disarmo, per convertirlo in quella che all’epoca fu la nave da crociera più grande ed innovativa del mondo. Avvalendosi dell’architetto navale danese Tage Wandborg per le modifiche strutturali e di Angelo Donghia di New York per il progetto di interni, realizzò la Norway, una nave da record per gli standard dell’epoca, con una capacità di 2000 passeggeri ed una stazza di oltre 70.000 tonnellate.
Norway, la prima meganave da crociera.
© NCL
Ma il visionario Kloster non aveva certo raggiunto il traguardo. Nel 1983 iniziò a lavorare al progetto World City Phoenix, sviluppato da Knud E. Hansen, con il quale l’armatore norvegese immaginava di solcare i mari di tutto il mondo con una meganave da 250.000 tonnellate per una capacità di 5.200 passeggeri. Un concept talmente rivoluzionario che non poté concretizzarsi per via delle sfide ingegneristiche troppo audaci per la prima metà degli anni 80. Così cantieri e investitori non realizzarono mai la visione futuristica di Kloster. World City Phoenix, se fosse stata costruita, deterrebbe ancora oggi il titolo di nave passeggeri più grande del mondo.
Il visionario progetto World City Phoenix.
© Knud E. Hansen
Kloster però non guardava soltanto alle navi. Negli anni 70 intuì le potenzialità di business di un’isola privata a servizio esclusivo delle crociere, in grado di offrire la possibilità di combinare l’esperienza di vacanza in mare con quella sulla terraferma. Così nel 1977 affittò ed in seguito acquistò dalla Belcher Oil Company un’isola su cui far approdare le sue navi, Great Stirrup Cay, anticipando di decenni una soluzione adottata da sempre più compagnie di crociera di successo.
Con la scomparsa di Knut Kloster se ne va forse l’uomo più creativo e visionario del settore, che è sempre riuscito a prevedere con molti anni di anticipo quale sarebbe stato il futuro delle crociere.
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