Superyacht
Il nuovo Motopanfilo Benetti: una barca sospesa nel tempo
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Traghettilines

In un tempo in cui tutto corre veloce, in un presente caotico e spesso ripetitivo, Benetti ripropone il sogno di un passato che racconta storie e miti nautici: lo fa con il nuovo Motopanfilo, yacht dislocante in composito di 37 metri, esempio di classicità proiettata nel futuro. Il lavoro concettuale che Benetti ha svolto, di concerto con il designer Francesco Struglia per le linee esterne, e con lo studio Lazzarini Pickering Architetti per gli interni, lontano da una mera rivisitazione rétro, trae la sua ragion d’essere dal passato ma, arricchito delle nuove conoscenze stilistiche, tecniche e tecnologiche, garantisce al progetto un’impronta fresca e moderna. Il Motopanfilo di oggi regala spazi molto più ampi e straordinariamente luminosi, un costante contatto visivo del mare e larghe terrazze che scendono fino a toccarne la superficie, ma il suo fascino si basa sugli stessi concetti di un tempo: un’eleganza gentile e lontana dalle mode, una barca che vuole esaltare la sua natura di barca, un guscio in cui sentirsi avvolti e protetti.

GUARDANDO AL PASSATO PER DISEGNARE IL FUTURO

Motopanfilo è la parola italiana usata, all’inizio degli anni ’60, per identificare le grandi barche da diporto dell’epoca diventate, in poco tempo, oggetto del desiderio per esponenti dell’alta società, principi, industriali e persone delle spettacolo. Benetti fu tra i primi cantieri a convertire la produzione, lanciando sul mercato modelli di grande successo come il Delfino, il Gabbiano, il Mediterraneo: barche dai 18 ai 30 metri che iniziarono a solcare prima il Tirreno e gradualmente i mari di tutto il mondo, tanto che nel 1970 Benetti risultò essere già il quarto costruttore al mondo. Fra i clienti più celebri, il Principe Ranieri di Monaco occupa senza dubbio un posto d’onore, ma questi modelli diventarono amati negli anni anche da personaggi piuttosto diversi fra loro, come per esempio David Bowie che – si legge nel libro The secrets of my success scritto da Janine Allis – era solito trascorrere le sue vacanze ospitando a bordo personaggi del calibro di Mick Jagger, Robin Williams e Michael Caine.

Il design di queste imbarcazioni era estremamente pulito e lineare, privo di sovra decorazioni. Scafo e sovrastruttura erano concepiti come un unico volume, collegati fra loro da una o due potenze di stile perfettamente complanari; le linee distese disegnavano un profilo allungato e chiudevano con la classica poppa tonda rendendola parte integrante della barca. Gli interni erano caldi ed accoglienti, caratterizzati dall’abbondanza di legno usato sia per le strutture che per il mobilio, divanetti bianchi e tocchi di colore blu che, nel tempo, hanno dato vita ad uno stile fortemente identitario.

I SEGNI DI MEMORIA A BORDO DEL NUOVO MOTOPANFILO

Il primo elemento che distingue in modo inequivocabile il nuovo Motopanfilo è il volume esterno. Francesco Struglia riprende le forme della potenza di stile di un tempo, che congiunge in maniera naturale lo scafo e la sovrastruttura unendoli in un elemento armonico. Il profilo esterno, caratterizzato da tagli netti e puliti che esaltano le linee della barca, ha forme allungate, eleganti ed austere. La barca è un guscio che avvolge e protegge chi si trova a bordo, un vero involucro architettonico che sviluppa, attraverso una struttura portante minima, un disegno che rende la luce protagonista.


Benetti Motopanfilo 37M

© Benetti

Le scalfitture modellano le superfici con un taglio modernissimo a 45°, e dove una volta i tagli del volume venivano rifiniti con un capodibanda in legno, adesso c’è una vernice color bronzo a sottolineare la nuova nastratura, che definisce la falchetta e gira su sé stessa fino a poppa creando un tema di decoro moderno e classico allo stesso tempo.

Lo studio volto a coniugare l’ispirazione classica con la ricerca del moderno trova il suo culmine nello specchio di poppa. Qui le linee sono completamente integrate nel volume dello scafo, aderendo allo spirito delle poppe tonde degli anni ’60, tuttavia differenziandosi nella forma, che deve rispondere alle esigenze degli armatori di oggi e offrire un grande beach club. Il portellone centrale è fortemente inclinato in avanti per aumentarne la superficie nel momento in cui, aprendosi, diventa la piattaforma bagno, mentre tender e moto d’acqua trovano riparo in un garage posto lateralmente per non interferire con la vita di bordo.

Degno di nota è l’Observation Deck, un tempo ricavato intorno all’albero centrale e che, a bordo del nuovo Motopanfilo, viene posizionato sopra l’hard top diventando un piccolo quarto ponte da vivere in assoluta intimità e da cui godere di una visuale unica, comodamente distesi su un avvolgente chaise longue per lunghi bagni di sole di giorno e momenti di relax la sera, sotto le stelle.


Observation Deck

© Benetti

Gli spazi interni ed esterni sono stati sviluppati dal noto studio di architettura Lazzarini Pickering, artefici nel 2004, del Benetti Sai Ram, il primo superyacht a proporre interni moderni in uno stile dominato all’epoca dal classico.

Il desiderio di riscoprire e reinterpretare gli elementi tradizionali dei motopanfili di una volta, nel nome di un classicismo nuovo, ha portato lo studio a progettare l’interno del nuovo Motopanfilo come lo scheletro di una grande balena le cui ossature danno ritmo allo spazio. Da qui, l’idea primaria dei designer di scandire lo spazio con delle architetture che ricordano i bagli di un tempo e smaterializzare le murate, lasciando che siano le grandi vetrate laterali a contenere lo spazio, con l’intento volontario di un’apertura totale che non sia disturbata neanche dagli elementi d’arredo. In questo lavoro si inserisce un uso sapiente di superfici specchiate che, incorniciando le vetrate, riflettono mare e cielo portandone l’immagine all’ interno e dilatando gli spazi.

I bagli ordinano e definiscono gli ambienti e diventano il pentagramma all’interno del quale applicare materiali diversi che aprono la strada a interessanti interpretazioni decorative e funzionali.

Nel salone la sostituzione integrale delle murate di un tempo con solo superfici vetrate ha portato i designer a decidere di usare il legno secondo un nuovo schema, rendendolo il protagonista scelto per decorare paioli e cielini, questi ultimi caratterizzati da un effetto voltato che verso poppa diventa a doppia curvatura grazie ad un eccellente lavoro di ebanisteria. Inoltre, l’uso del legno naturale, scelto in una tonalità calda ma molto più chiara rispetto al passato, si cala nella perfetta interpretazione della tradizione della marineria, accompagnato dall’uso del bianco e del Blu, declinato in nuove sfumature.


Salone principale

© Benetti

Sottocoperta, il desiderio di connotare gli ambienti secondo la loro natura si rivela nella scelta di non rettificare le murate dello scafo, lasciando la svasatura volutamente a vista nelle cabine e riproponendo il tema stilistico dei bagli attraverso un’inversione di colori e materiali. Dalla lobby una scala a spirale si snoda intorno ad un albero centrale che, quasi come una colonna vertebrale, attraversa i due ponti accompagnando gli ospiti alla skylounge sull’ Upperdeck.

Il layout prevede la suite armatoriale posizionata a prua del ponte principale e quattro comode suite per gli ospiti sul ponte inferiore, tutte, volendo, con letto matrimoniale. Su richiesta, sempre sul ponte inferiore, è possibile installare anche una piccola sauna.


Suite armatoriale

© Benetti

La barca ha scafo dislocante ottimizzato per raggiungere una velocità massima di 16 o 18 nodi a seconda della motorizzazione scelta.

Ecco svelato come nasce il nuovo Motopanfilo Benetti, un progetto concepito per essere sospeso nel tempo.

SPECIFICHE TECNICHE
Lunghezza f.t.:36,8 metri
Larghezza max:7,8 metri
Immersione massima:1,96 metri
Materiale di costruzione:Vetroresina
Dislocamento a pieno carico:230 tonnellate
Capacità casse combustibile:35.000 litri
Capacità cassa acqua:4.000 litri
Cabine ospiti:5 per 10 persone
Cabine equipaggio:4 per 7 persone
Motori principali:1) 2 x MAN V12 da 1.400 hp @ 2.300 rpm
2) 2 x MAN V12 da 1.650 hp @ 2.300 rpm
Velocità massima:1) 16 nodi
2) 18 nodi
Autonomia a 10 nodi:3.800 mn
Classificazione:RINA Pleasure
Costruttore:Benetti Shipyard
Architettura navale:P.L. Ausonio Naval Architecture
Concept e design esterni:Francesco Struglia / Benetti
Design interni:Lazzarini Pickering Architetti







Fonte: Sculati and Partners per Benetti

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