Il cantiere norvegese Ulstein sta promuovendo il rivoluzionario design X-Bow da loro sviluppato per impiegarlo in progetti di navi da crociera da esplorazione. Il costruttore ritiene che le qualità tecniche del suo progetto permettono di far convergere tutti quegli elementi indispensabili per questa tipologia di navi: comfort, sicurezza, efficienza e manovrabilità.
Comfort
Rispetto alle soluzioni tradizionali X-BOW permette allo scafo di fendere le onde più dolcemente, riducendo sostanzialmente rumore e vibrazioni, aumentando di conseguenza il comfort in navigazione in tutti gli ambienti, comprese le cabine situate ai ponti inferiori. Inoltre, il maggiore spazio presente nella sezione anteriore della nave apre la strada a nuove opzioni per le aree comuni, come ad esempio la realizzazione di un ampio osservatorio o saloni sotto la linea di galleggiamento con vista subacquea, aree ricreative come cinema, sale giochi, mini club o centri benessere.
Sicurezza
La forma e la natura ben circoscritta di X-BOW minimizza la formazione di spruzzi, evitando che l’acqua di mare si depositi sui ponti, rendendoli scivolosi o ghiacciati. I movimenti fluidi nelle onde riducono inoltre l’usura dello scafo.
Efficienza e manovrabilità
X-BOW permette una navigazione confortevole senza rinunciare alla velocità. La nave sarà pertanto in grado di operare al massimo della sua efficienza anche in condizioni marine avverse, riducendo il periodo di transito in quelle aree che rendono la navigazione più complicata e potenzialmente rischiosa.
Brevettato dieci anni fa, il design X-BOW è relativamente nuovo. Il cantiere sembra aver reinterpretato la prua inversa, largamente in uso nell’architettura navale tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900, prima che l’evoluzione del design si orientasse verso le convenzionali forme contemporanee. Ad oggi sono oltre un centinaio le navi di supporto off-shore realizzate con la prua X-BOW. Le loro notevoli qualità nautiche permettono di risparmiare dal 4 al 7% di carburante all’anno e di navigare anche in condizioni avverse senza dover ridurre la velocità.
Guardandoci intorno, troviamo comunque la prua inversa anche nel design navale contemporaneo al di fuori dei progetti di Ulstein. Orientandoci verso lo yachting più ricercato, sono alcune le unità sviluppate adottando questo design, a cui si aggiungono vari concept. L’esempio più evidente si palesa osservando le singolarissime linee del superyacht “A” disegnato da Philippe Starck, oppure anche del Predator di Feadship.
Ma è troppo presto per dichiarare che è in atto una rivoluzione nell’architettura navale. Più certa è invece la situazione delle flotte delle compagnie specializzate nelle spedizioni. Un mercato di nicchia che sta conoscendo una buona espansione, ma che impiega ancora poche navi di ultima generazione. Questo segmento presenta pertanto interessanti potenzialità per la cantieristica ed Ulstein sembra avere qualcosa di molto interessante da proporre.