E’ raro che un megayacht costruito nel terzo millennio abbia una storia interessante da raccontare, ma Sherakhan è uno dei pochi che ne ha addirittura una lunga e difficile da immaginare osservando l’affascinante ed autentica eleganza classica che ostenta e con cui tradisce il suo passato, vissuto in un contesto lontano dai fasti con cui oggi delizia i fortunati ospiti a bordo.
PRINSES MARGRIET
Prinses Margriet
© Y.CO
Nella sua vita precedente, Sherakhan si chiamava Prinses Margriet, una nave scuola varata nel 1966 per l’Istituto Marittimo Olandese Willem Barentsz ed usata al largo della costa di Terschelling per formare il personale della marina mercantile dei Paesi Bassi. Prima come nave scuola ed in seguito come ostello per cadetti, Prinses Margriet ha servito la sua patria preparando i suoi marittimi per la loro carriera in mare. Dopo quattro decenni di attività in mare, per la nave era ormai giunto il momento del ritiro dal servizio. Così è stata posta in disarmo, ormeggiata lontano dalla costa di Terschelling e lasciata ad un destino incerto.
DA PRINSES MARGRIET A SHERAKHAN
Una nave scuola pesante, grossa e con doppia plancia, sotto il profilo estetico offriva davvero una scarsa attrattiva, pertanto in principio sembrava davvero improbabile che potesse mai diventare oggetto di ristrutturazione. Tuttavia il suo scafo d’acciaio, nonostante i 45 anni di duro servizio trascorsi nell’acqua salmastra, risultava ancora in condizioni perfette. Il metallo galvanizzato si era deteriorato di appena un millimetro dal giorno del varo ed era spesso ancora tre centimetri. Moltissimo se confrontato con gli scafi di molti yacht moderni, che necessitano di uno spessore di soli otto millimetri. Forse c’era ancora la possibilità di riutilizzarla, a condizione che fosse notata da qualche armatore esperto seriamente interessato.
Prinses Margriet
© Y.CO
Nel 2002, Jan Verkerk, imprenditore olandese attivo nel settore alberghiero e dell’intrattenimento con decenni di esperienza in refit, conversione e costruzione di barche e yacht, era alla ricerca di un nuovo yacht per la sua flotta di unità destinate al servizio charter. In particolare, ne desiderava uno che offrisse lusso e comfort in un ambiente semplice permettendo di portare più dei 12 ospiti consentiti dalla classificazione degli yacht commerciali. Erano stati già sviluppati i disegni per una nuova costruzione, ma, quando Verkerk si è imbattuto nella Prinses Margriet in disarmo, aveva intuito in quella vecchia nave la soluzione perfetta per le sue esigenze. Sostiene che sono state le condizioni dello scafo a determinare l’acquisto della Prinses Margriet, ma anche la conformità alla normativa SOLAS costituiva un enorme vantaggio, permettendo di superare legalmente il limite dei 12 passeggeri a condizione che venissero rispettate le stringenti norme sulla sicurezza. In merito al design, il visionario ed esperto armatore sapeva che avrebbe potuto trasformarlo donandogli le somiglianze di un elegante yacht degli anni ’60.
Sono occorsi tre anni per convertire Prinses Margriet in un superyacht mozzafiato. Verkerk ha lavorato alacremente con Claudia Rijntjes, con cui condivide l’attività di charter, per pianificare ogni aspetto di Sherakhan fino all’ultimo dettaglio, appellandosi alle sue esperienze di ingegneria per prendere decisioni sulle questioni tecniche. Rijntjes si è fatta carico invece della ristrutturazione degli interni.
I disegni definitivi sono stati realizzati con la collaborazione di KMC & KHMB Enkhuizen, che si è occupata dei massivi interventi di ristrutturazione di sovrastruttura e poppa.
Per via del suo aspetto massiccio, Prinses Margriet necessitava di un abile intervento di ristrutturazione per adeguarsi al suo nuovo ruolo di yacht. Ispirandosi alle linee e allo stile di uno yacht classico del 1936 che aveva visto nel Mediterraneo, Verkerk ha iniziato a ridisegnare gli esterni, dal main deck in su. La pesante sovrastruttura in acciaio sarebbe stata sostituita con una in alluminio e la prua rialzata per renderla più prominente, in linea con le proporzioni di uno yacht classico. Sarebbe stato rivisto anche il design della poppa per installare una passerella e realizzare una sezione aperta per permettere l’imbarco.
«Con la necessità di una grande conversione era imperativo trovare il giusto stile dello yacht, poiché tante conversioni possono risultare piuttosto pesanti ed incongruenti», commenta saggiamente Verkerk al riguardo delle sfide che ha dovuto affrontare il team di design.
Durante il refit la vecchia e pesante sovrastruttura in acciaio è stata completamente rimossa per far posto ad una nuova in alluminio.
© Y.CO
La pesante sovrastruttura in acciaio da 200 tonnellate è stata così sostituita con una molto più leggera in alluminio da 60 tonnellate. Per l’intero progetto sono state impiegate complessivamente 75 tonnellate d’alluminio, 40 d’acciaio e 10 di acciaio inox.
Dal main deck in giù sono stati sostituiti tutti i sistemi e gli equipaggiamenti tecnici, ad eccezione dell’albero di trasmissione da 212 mm, un generatore d’emergenza, tre pompe di zavorra, alcuni argani e delle lance di salvataggio originali bianche in quanto conformi alla normativa SOLAS (evitando quindi di dotare lo yacht di antiestetiche imbarcazioni arancioni).
Verkerk ha scelto di tenere la sala macchine nella sua posizione d’origine, aggiornandola completamente. In oltre 45 anni di servizio, il motore della Prinses Margriet aveva accumulato più di 100.000 ore di esercizio, pertanto la sostituzione era necessaria. La scelta, ponderata, è ricaduta su un Caterpillar 2512 B DI-TA da 1.014 kW. Poiché per quattro decenni la nave non ha avuto problemi navigando con un motore singolo, Verkerk ha considerato ridondante la presenza di un secondo motore. Con questa motorizzazione Sherakhan raggiunge una velocità massima di 13 nodi ed una di crociera di 11, valori accettabili per un superyacht in acciaio dislocante.
Tre nuovi generatori sono stati installati a lato di quello d’emergenza originale, oltre a una serie di moderni sistemi per il funzionamento dei servizi di bordo e per la sicurezza. Particolare attenzione è stata posta alle soluzioni per il contenimento di rumore e vibrazioni per il massimo comfort degli ospiti. Questo obiettivo è stato perfettamente centrato: non si riesce a distinguere se generatore o impianto di condizionamento sono in funzione.
In un progetto di queste proporzioni le sfide più difficili sono quelle tecniche, afferma Verkerk: «L’arte di costruire megayacht consiste nel realizzare i desideri. Il problema sta nella realizzazione tecnica. Per esempio, si può avere la necessità di produrre acqua calda per le vasche da bagno. Ne usiamo 20.000 litri al giorno!».
INTERNI
Il salone principale durante il refit.
© Y.CO
Il progetto di interni di Sherakhan è stato interamente curato da Rijntjes e Verkerk, i quali hanno preso spunto dalla propria lunga esperienza maturata ristrutturando yacht più piccoli anziché lasciarsi ispirare dalle proposte di libri o riviste. La loro creatività si è dovuta però conformare alle severe norme SOLAS, che non ammettono l’uso di tutti i materiali per il dècor di interni. Il risultato è stato comunque straordinario. Quello che si può ammirare oggi è una combinazione di tonalità e finiture naturali arricchita da splendide opere d’arte che conferiscono allo yacht un’atmosfera confortevole, elegante e armoniosa.
Senza dubbio l’ambiente più emozionante di Sherakhan è il suo magnifico ed enorme salone su due ponti, posizionato al centro del main deck. Lungo 20 metri e largo 9, le sue dimensioni sembrano ancora maggiori grazie ai soffitti a doppia altezza che raggiungono i 7 metri oltre la balconata, a cui si accede salendo due grandi scale sinuose in vetro e acciaio.
L’ambiente si presenta luminoso grazie alla luce naturale proveniente dall’alto attraverso il vetro opaco che costituisce il fondo dell’enorme piscina del sundeck, appositamente intagliata nella sovrastruttura da esperti di design ed ingegneria, e pesante ben 350 kg. Se di giorno il salone è inondato di luce naturale, di notte l’effetto non è meno spettacolare: gli sfavillanti colori delle luci subacquee della piscina illuminano gli interni con variegate tonalità.
Il tavolo curvo di 7,5 metri in legno riprende la forma della balconata, intagliato con motivi geometrici in wengé, frassino americano e teak, mentre un paio di splendide sculture luminose di produzione italiana illuminano l’ambiente dall’alto. Il pavimento, in marmo greco dalla tonalità toffee decorato con teak smaltato, è circondato da un lussuoso e soffice tappeto dalla tonalità biancastra.
A poppa del salone si apre un’area lounge con due divani asimmetrici rispettivamente fronteggianti un grande schermo TV ed un camino. Un pianoforte bianco a coda trova la sua giusta posizione nei pressi del bar e di una gradevole pista da ballo, mentre la balconata al livello superiore si propone come un’area perfetta sia per ritagliarsi uno spazio di tranquillità nel grande salone che per sorseggiare un cocktail in compagnia. Le doppie porte all’ingresso del salone conducono verso la grande area pranzo esterna, dove trovano posto tre tavoli in legno con sedute per 26 ospiti.
Il grande salone articolato su due ponti.
© Y.CO/Christopher Scholey
Il grande sundeck accoglie la splendida piscina per 18 persone con fondo in vetro, situata sotto un bimini fisso che ripara l’ambiente dai raggi solari, ed è circondata da lettini. A poppa, un’area barbecue e bar si presenta come l’angolo perfetto per godersi un aperitivo al tramonto, offrendo contemporaneamente ampio spazio per il rimessaggio di tender e jetski.
Altra caratteristica eccezionale di Sherakhan è l’esclusiva observation lounge circolare realizzata nel fumaiolo e conosciuta come “crow’s nest”, che si erge a 20 metri dalla superficie del mare offrendo grandi panorami con protezione dagli elementi.
Le sistemazioni per gli ospiti spaziano dai 30 m² delle cabine più piccole fino alla suite armatoriale da 50 m².
L’appartamento è situato a prua per permettere all’armatore di godere del migliore panorama e comprende camera da letto, lounge, bagno per Lui e per Lei, studio convertibile in una ulteriore cabina e terrazza privata.
Suite armatoriale.
© Y.CO/Christopher Scholey
Altre quattro cabine ospiti si trovano al main deck e sei al lower deck. Ognuna è dotata di letto matrimoniale king-size o di due letti singoli, e due sono collegate ad una cabina per bambini con letto a castello. Ogni cabina ha un décor unico e porta il nome di un celebre scrittore.
Al lower deck trova posto anche la biblioteca, decorata nello stile di un club per distinti gentiluomini, ed un salone di bellezza gestito da personale qualificato.
C’è anche la Spa de la Sirene, un vasto spazio benessere che include sauna ed una piscina spa rialzata, decorata con mosaici in metallo raffiguranti una sirena con lo sguardo rivolto verso il basso, oltre una vasca separata.
Completa l’offerta benessere la palestra, opportunamente posizionata nei pressi dell’area post-sauna e opzioni bagno. Poiché è situata sotto la linea di galleggiamento, Rijntjes ha scelto di dotarla di finti oblò retroilluminati e luci colorate per creare un’atmosfera rilassante.
L’EVOLUZIONE DI SHERAKHAN
Da quando Sherakhan ha debuttato nel mercato del charter, nel 2005, a bordo sono stati eseguiti diversi ammodernamenti e piccoli refit per mantenerla sempre in ottime condizioni.
L’ultimo e maggiore refit è stato eseguito nei cantieri olandesi Icon Yachts a dicembre 2017 ed ha dotato lo yacht di un nuovo schema di colori contemporaneo dalle tonalità tenui bianche e biancastre, completate da una serie di eleganti superfici. Il nuovo design è stato concepito e realizzato da Verkerk insieme a Manon de Wit, hotel manager di Sherakhan. Allo scafo è stato conferito un look completamente nuovo, abbandonando il classico colore blu marina per fare posto al bianco che, oltre a rappresentare una tonalità senza tempo, evidenzia meglio le linee e le caratteristiche dello yacht. Molti degli equipaggiamenti tecnici sono stati aggiornati, inclusi i dispositivi audiovisivi, internet e sistemi di comunicazione.
© Y.CO/Christopher Scholey
Sherakhan continua ad evolversi secondo lo stile contemporaneo e incorporando le nuove tecnologie disponibili, ma preservando la sua essenza originaria.
NOLEGGIARE SHERAKHAN
Che si tratti di organizzare uno speciale raduno familiare, incontrare stretti amici o celebrare un sensazionale evento aziendale, pochi yacht riescono a creare un’atmosfera straordinaria come quella di Sherakhan e lo dimostra il fatto che si tratta di una delle unità più apprezzate di sempre sulla scena del charter degli yacht di lusso.
Ma non è soltanto una questione di atmosfera di bordo. Sul mercato è infatti difficile trovare altri superyacht di pari dimensioni in grado di offrire le stesse capacità ospiti e livelli di comfort e servizio di Sherakhan.
La conduzione dello yacht secondo standard di eccellenza è affidata ad un equipaggio di 20 persone, molte delle quali lavorano a bordo da tanti anni. La cucina è curata da Toine Smulders, chef stellato Michelin.
Il prezzo di noleggio è estremamente competitivo e si attesta a 425.000 euro a settimana in estate, più i consueti extra come carburante e forniture, il cui costo è suscettibile ai programmi di viaggio e alle preferenze personali di chi noleggia lo yacht.
SPECIFICHE TECNICHE | |
Cantiere: | Vuyk en Zonen |
Designer esterni: | KMC & KHMB Enkhuizen |
Designer interni: | Jan Verkerk |
Anno di costruzione: | 1965 |
Refit: | 2005 2014 2017 |
Lunghezza: | 69,65 metri |
Lunghezza al galleggiamento: | 62,97 metri |
Larghezza: | 12 metri |
Pescaggio: | 4,5 metri |
Stazza lorda: | 1965-2002: 1.648 tonnellate 2005: 1.945 tonnellate |
Dislocamento: | 1.890 tonnellate |
Materiale scafo: | Acciaio |
Materiale sovrastruttura: | Alluminio |
Sistemazioni ospiti: | 1 suite armatoriale con studio convertibile in ulteriore camera da letto 1 cabina VIP 5 cabine matrimoniali 2 cabine matrimoniali convertibili in doppie 2 cabine doppie 2 cabine con letti a castello per bambini |
Sistemazioni equipaggio: | 1 cabina comandante 2 cabine singole ufficiali 1 cabina chef 5 cabine doppie 1 cabina quadrupla |
Motori principali: | 1 x Caterpillar 3512 B TI-TA da 1380 HP |
Propulsione: | Elica da 212 cm |
Bow thruster: | 110 kW Van Wijk da 90 cm |
Stern thruster: | 110 kW Van Wijk da 90 cm |
Velocità di crociera: | 11 nodi |
Velocità massima: | 13 nodi |
Autonomia : | 3.500 miglia nautiche a 11 nodi – consumo 400 litri/ora 4.500 miglia nautiche a 9/10 nodi – consumo 256 litri/ora 9.000 miglia nautiche a 8/9 nodi – consumo 115 litri/ora |
Generatori: | 2 x 317 kW John Deere 6135 SFM85 1 x 110 kW Sisu 620 DSRMG 1 x 93,5 kW Kromhout 6TS 117 |
Capacità casse acqua: | 30.200 litri |
Capacità casse combustibile: | 128.000 litri |
Bandiera: | Olandese |
Classificazione: | Bureau Veritas |