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La Turchia sta cercando soluzioni per risollevare il turismo crocieristico del paese, che ha subito una drammatica flessione. Un trend che non accenna ad invertire la tendenza a partire dal 2016, quando una serie di attentati terroristici di varia matrice e le accese tensioni politiche hanno portato le compagnie a preferire scali alternativi.
Nel 2015 in Turchia si erano registrate 1.456 toccate nave che hanno portato più di 1,8 milioni i crocieristi, per poi ridursi nel 2016 a 590 visite e 628.000 passeggeri. Il forte declino proseguirà anche nel 2017: la previsione è di 224 toccate nave e poco più di 213.000 crocieristi in transito.
Secondo quanto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 settembre, il governo turco sarebbe pronto ad intervenire a sostegno del settore offrendo alle compagnie un incentivo di 30 dollari a passeggero per tutte le navi con una capacità minima di 750 passeggeri che transiteranno nei porti turchi, fino al 31 dicembre.
Poiché si parla di sussidi per il solo anno 2017 mentre gli itinerari di norma vengono pianificati con largo anticipo, questa non sembra affatto una misura destinata a riscuotere successo.
Gli incentivi potrebbero costituire una valida soluzione nel caso il problema della Turchia risiedesse nella situazione congiunturale. Finché non verrà ristabilito un accettabile livello di sicurezza nel paese è presumibile che le compagnie continueranno a rivolgersi ad altri porti del Mediterraneo, o addirittura a spostare le navi in altre aree geografiche.
Fonte: Hürriyet
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