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Sicuramente i quaranta crocieristi della TUI Discovery che avevano prenotato l’escursione a Grenadine per avvistare balene e delfini mai avrebbero partecipato se avessero saputo che si sarebbe trattato di un tour molto cruento e di discutibile gusto.
Ken Isaacs di Fantasea Tours, l’azienda che gestiva l’escursione, si trovava a bordo dell’imbarcazione turistica quando ha assistito impotente all’uccisione di due orche. Secondo quanto ha riferito a iWitness News, i turisti che erano con lui erano particolarmente eccitati per l’avvistamento di quattro orche al largo di Saint Vincent, fino a che tre uomini non si sono avvicinati verso il gruppo di mammiferi con un’imbarcazione munita di un fucile lancia-arpioni a prua. Isaacs, avendo interpretato quali fossero le imminenti azioni dei pescatori, avrebbe gridato loro di lasciare in pace le orche, ricevendo tuttavia come risposta un irriverente gesto con le mani.
Su consiglio di Isaacs, il capitano dell’imbarcazione ha virato per risparmiare ai turisti di la cruenta scena, ma ormai era troppo tardi. Molti di loro, anche quando sono rientrati dall’escursione, sono rimasti profondamente scioccati dall’accaduto.
Ken Isaacs critica il fatto che la caccia alle balene viene considerata una pratica ancora legale in nome di nessuna tradizione, visto che vengono usati strumenti moderni come motoscafi e fucili.
La carne delle orche viene poi tagliata in cubetti, che vengono fritti e venduti sulla spiaggia.
Saint Vincent e Grenadine è uno dei pochi paesi al mondo in cui la caccia alle balene è legale. La sua introduzione risale al 1875 per iniziativa di William Wallace, colonizzatore scozzese che imparò la pratica lavorando su una baleniera americana. In seguito fondò con un socio d’affari francese uno stabilimento per la lavorazione delle balene nell’isola di Bequia.
La Commissione internazionale per la caccia alle balene permette l’uccisione di un numero limitato di esemplari quando gli esecutori sono indigeni e la caccia rappresenta per loro un mezzo di sussistenza. Considerato lo sviluppo turistico della regione per merito dall’industria crocieristica, la caccia appare ingiustificata.
L’associazione ambientalista Sea Shepherd denuncia inoltre la presenza di politici di Saint Lucia e Saint Vincent e Grenadine corrotti dall’industria ittica giapponese, i quali permettono l’uccisione di megattere, globicefali e delfini per il commercio della loro carne.
ORCA, organizzazione non-profit per la tutela delle orche, che lavora anche con compagnie di crociera per istruire gli equipaggi e, talvolta, anche crocieristi per identificare le varie specie di balene, ha definito la loro caccia “cruenta e barbara”, inaccettabile nella società moderna. «Le compagnie di crociera hanno una ineguagliabile capacità nell’economia del turismo in tutto il mondo e quindi hanno l’opportunità di fare la vera differenza nel fermare la caccia alle balene», ha dichiarato un portavoce dell’organizzazione. «Ci auguriamo che dopo questo incidente più compagnie di crociera cerchino di identificare azioni pratiche che si traducano in una maggiore protezione per balene e delfini».
Per Thomson Cruises, quello scalo a Saint Vincent e Grenadine era l’ultimo della stagione e la compagnia, che non è responsabile di quanto è accaduto e che si dichiara attiva nel rispetto degli animali, rivedrà l’offerta delle escursioni a Grenadine, insieme alle autorità competenti, per evitare ai suoi clienti di assistere a scene cruente, totalmente incompatibili e inaccettabili per la tipologia di escursione venduta.
Fonti: Caribbean 360, Cruise Law News, Daily Mail, Sea Shepherd, The Telegraph
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