Porti e Destinazioni
Perché le compagnie di crociere stanno riducendo la capacità in Cina
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Per molti anni il mercato crocieristico cinese ha conosciuto una fase di fortissima espansione, ma le anticipazioni sul 2018 rivelano che le compagnie stanno riconsiderando la loro strategia, riducendo la capacità operativa nella regione.

A generare l’inversione del trend non è il calo della domanda. Anzi, le crociere rappresentano un prodotto che soddisfa in pieno le esigenze dei viaggiatori cinesi. Trasporti, attrazioni, cibo e shopping sono infatti i servizi che essi reputano più importanti, ma anche l’opportunità del gioco d’azzardo a bordo costituisce un’attrattiva per questa tipologia di viaggio.

Secondo gli analisti di Sanford C. Bernstein, il minore interesse delle compagnie verso il mercato cinese deriva dalla contrazione dei ricavi per passeggero, causata dai forti sconti in alcuni segmenti di mercato. Al contrario di quanto accade nel resto del mondo, in Cina le vendite provengono principalmente attraverso il charter della nave, non tramite le vendita della crociera al singolo cliente, e questo genera un pricing più basso.

Incrociando i dati delle relazioni delle compagnie, fonti del settore crocieristico e le proprie stime, gli analisti sono giunti alla conclusione che il 2018 vedrà una significativa riduzione della capacità operativa in Cina. Royal Caribbean Cruises e Carnival Corporation potrebbero ridurre rispettivamente la loro esposizione al mercato cinese dall’8% al 4%, mentre per l’anno corrente le stime indicano una diminuzione dal 10% al 6%. Al contrario, Norwegian Cruise Line Holdings raddoppierà la sua esposizione: dal 4 all’8%.

La riduzione della capacità è confermata anche dall’autorevole 2018 China Market Report redatto da Cruise Industry News, che indica una contrazione del 13,3%, dovuta anche alla difficoltà di trovare itinerari alternativi dopo le restrizioni ai viaggi nella Corea del Sud.

MSC Crociere e Norwegian Cruise Line sono le due uniche compagnie che aumenteranno la loro presenza in Cina, spiegando rispettivamente MSC Splendida, che opererà stagionalmente, e Norwegian Joy, in servizio per tutto l’anno.

Ridurranno invece la capacità: Costa Crociere, con il “rimpatrio” di Costa Victoria; Princess Cruises, con il riposizionamento della Sapphire Princess, prima in Europa e  poi a Singapore, e con la Majestic Princess, in origine progettata per il mercato cinese e che invece opererà in Cina soltanto in estate; Royal Caribbean, riposizionando la Mariner of the Seas ai Caraibi e riducendo la stagione in Cina della Ovation of the Seas.

Da una minore capacità potrebbero derivare benefici sul lato economico, con una ripresa delle tariffe anche in presenza di una crescita modesta. Il mercato cinese non sta conoscendo nessuna crisi, caso mai ha raggiunto una certa maturità e nel frattempo le compagnie preferiscono concentrarsi su aree più redditizie come Nord Europa, Alaska e Australia. Gli spazi di crescita per la Cina sono ancora notevoli: Cruise Industry News si attende 6 milioni di passeggeri entro il 2024.

Fonti: Cruise Industry News, GGRAsia

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