Queen Elizabeth 2, lo storico transatlantico che dal 2018 opera come lussuosa nave hotel a Dubai, passa alla francese Accor, che con più di 5000 hotel di proprietà è uno dei principali gruppi alberghieri a livello globale ed il più grande in Europa.
La nave entrerà a far parte della MGallery Hotel Collection di Accor, che ha in portafoglio alberghi di tutto il mondo ricchi di storia. Queen Elizabeth 2 sarà sottoposta a nuovi interventi di aggiornamento e ristrutturazione e diventerà senza dubbio un punto di riferimento per il marchio MGallery e per Dubai in generale.
Ormeggiata al Port Rashid di Dubai, QE2 si trova nelle immediate vicinanze di Sheikh Zayed Road, assicurando un rapido collegamento verso tutte le principali attrazioni che la città ha da offrire. L’aeroporto internazionale di Dubai, il Dubai Mall, il Burj Khalifa e La Mer Beach si trovano tutti a meno di 20 minuti di distanza, mentre Palm Jumeirah e il Mall of the Emirates si trovano rispettivamente a 35 e 29 minuti.
Una volta completata la ristrutturazione, MGallery Queen Elizabeth 2 avrà 447 camere, nove ristoranti, dieci sale riunioni, un’area di 5.620 mq per eventi all’aperto, sei punti vendita, una piscina e una palestra.
Accor gestisce attualmente 62 proprietà negli Emirati Arabi Uniti per un totale di 18.562 camere. Il gruppo ha in programma l’apertura di altri 20 hotel per un totale di 5.831 camere.
QUEEN ELIZABETH 2
Queen Elizabeth 2 nel suo ormeggio permanente al Dubai Cruise Terminal di Mina Rashid.
© The Queen Elizabeth 2
Fiore all’occhiello della flotta Cunard per decenni, Queen Elizabeth 2 ha avuto una lunghissima carriera nella storica compagnia britannica, iniziata nel 1969 con il regolare servizio di linea tra Southampton e New York, e proseguita con le crociere fino al momento della dismissione, nel 2008. Per un breve periodo, nel 1982, ha anche avuto modo di servire la patria. Quando è scoppiata la Guerra delle Falkland è stata infatti requisita dal governo britannico ed utilizzata come trasporto truppe.
Le linee esterne e in particolare gli interni del Queen Elizabeth 2 hanno visto un netto cambio di stile rispetto ai precedenti transatlantici Cunard, accantonando l’Art Déco per un design più moderno, che comprendeva anche l’uso di plastiche, alluminio e plexiglass. Ma negli anni seguenti gli interni hanno di nuovo subito una radicale ristrutturazione, invertendo direzione ed inseguendo la raffinatezza e l’eleganza classica delle navi del passato piuttosto che il design contemporaneo.
Una complessa e costosissima evoluzione si è avuta sul piano della tecnica. Le tre turbine a vapore installate in origine avevano causato a Cunard notevoli e crescenti problemi di gestione. Così, dopo aver vagliato le possibili opzioni, nel 1986 la compagnia ha scelto di aggiornare l’intero impianto con nove motori diesel. Un investimento molto importante, con effetti comunque positivi non solo sul piano dell’efficienza e dell’affidabilità, ma anche delle prestazioni, portando la Queen Elizabeth 2 a raggiungere velocità ancora più elevate, con punte di 34 nodi.
Nonostante nei suoi ultimi anni di servizio fosse ormai superata in ogni parametro dalla Queen Mary 2 e le mancassero molti dei servizi delle moderne navi da crociera, i continui investimenti di Cunard per mantenere alta la qualità e l’atmosfera unica hanno permesso alla Queen Elizabeth 2 di arrivare a fine carriera continuando ancora ad impressionare i suoi ospiti.
In 39 anni di attività la Queen Elizabeth ha raggiunto numeri da record: 1.400 viaggi, 25 giri del mondo, 6 milioni di miglia percorse, 2,5 milioni di passeggeri trasportati.
Nel 2008 la nave è stata acquistata per 100 milioni di dollari da Istithmar World, la compagnia di investimento degli Emirati Arabi controllata dall’azienda di stato Dubai World, che aveva nei suoi piani la conversione della nave in un lussuoso hotel galleggiante. Ma con l’avvento della grave crisi finanziaria del 2008 quel progetto è stato accantonato, gettando di conseguenza nuove ombre sul futuro della nave.
Invece, dopo anni di quasi totale abbandono del transatlantico che rendevano sempre più forti i timori di un suo trasferimento nei cantieri per la demolizione, PCFC Hotels, che fa capo alla Dubai government’s Ports, Customs and Free Zones Corporation, ha portato a termine il progetto di conversione del leggendario transatlantico inglese in una nuova attrazione turistica di Dubai, con un investimento da 100 milioni di dollari.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI | |
Lunghezza: | 293,50 metri |
Larghezza: | 32,00 metri |
Pescaggio: | 9,90 metri |
Stazza lorda: | 1969-2004: 65.863 tonnellate 2004: 70.327 tonnellate |
Cantiere: | John Brown & Company |
Posa della chiglia: | 5 luglio 1965 |
Varo: | 20 settembre 1967 |
Completamento: | 26 novembre 1968 |
Viaggio inaugurale: | 2 maggio 1969 |
Ultimo viaggio: | 27 novembre 2008 |
Madrina: | Elisabetta II del Regno Unito |
Armatore: | 1969–1998: Cunard Steamship Company 1998–2008: Carnival Corporation & plc 2008: Istithmar |
Compagnia: | 1969–2008: Cunard Line 2008: PCFC Hotels |
Porto di registro: | 1969–2008: Southampton, Regno Unito 2008–2018: Port Vila, Vanuatu 2018: Dubai, Emirati Arabi |
Equipaggio: | 1.040 |
Passeggeri: | 1.777 (base doppia) 1.892 (capacità massima) |
Ponti passeggeri: | 10 |
Motorizzazione (1969-1986): | 2 x turbine Brown – Pametrada 3 x boiler Foster Wheeler E.S.D II |
Motorizzazione (1987): | 9 x MAN-B&W 9L58/64 da 10.625 kW |
Potenza complessiva (1969-1986): | 94.000 hp (ordinaria) 110.000 hp (massima) |
Potenza complessiva (dal 1987): | 95.625 kW |
Propulsione: | Doppia elica pentapala a passo variabile |
Generatori: | 4 turbo-generatori per una potenza complessiva di 5.400 kW |
Velocità di crociera: | 28,5 nodi |
Velocità massima (1969-1986): | 32,5 nodi |
Velocità massima (dal 1987): | 34 nodi |