Partita da Sydney lo scorso 20 maggio, la Sea Princess è attualmente impegnata in un giro del mondo di 104 giorni con a bordo 1.900 passeggeri. Il suo itinerario prevedeva anche l’attraversamento di zone considerate rischiose per possibili attacchi di pirati, come il Golfo di Aden.
Durante la navigazione dell’Oceano Indiano, del Mar Arabico, del Golfo di Aden e del Canale di Suez, il comandante Gennaro Arma ha pertanto deciso in via cautelativa di predisporre tutte le azioni necessarie per sfuggire ad un eventuale attacco. Di conseguenza, per 10 giorni, sono state sospese tutte le attività di animazione e intrattenimento, l’illuminazione di molte aree pubbliche è stata ridotta all’essenziale, tutte le tende sono state abbassate, gli infissi chiusi e agli ospiti è stato chiesto di non uscire sul balcone per alcun motivo.
Il comandante ha ordinato più esercitazioni obbligatorie per equipaggio e passeggeri. Mentre i primi si dirigevano ai punti di riunione designati, agli ospiti è stato chiesto di rientrare nelle loro cabine per poter essere conteggiati. L’esercitazione richiedeva poi che i passeggeri si sedessero sul pavimento e che si tenessero dai corrimano per la loro sicurezza, nel caso la nave avesse compiuto brusche manovre per scampare all’attacco dei pirati. Nell’eventualità che un passeggero avvistasse una nave all’orizzonte, questa andava considerata come una potenziale minaccia e quindi dovevano essere prontamente avvisati gli ufficiali a bordo.