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I transatlantici erano la massima espressione della tecnologia e del lusso, motivo di orgoglio del paese che l’aveva costruita. Viaggiavano con a bordo la più variegata rappresentanza del mondo occidentale: migranti, borghesi, aristocratici, celebrità dello spettacolo, personaggi di spicco della finanza, importanti politici e capi di stato. Tutti sulla stessa nave, opportunamente divisa per classi.
Poi, con l’avvento dei voli di linea, per i transatlantici arrivò inesorabilmente il declino. Giganteschi, costosi e di scarsa utilità, il loro destino era ormai segnato. Eppure non tutti hanno terminato la loro esistenza in un orrido cantiere di demolizione. Quelli più fortunati hanno continuato a navigare per molti anni ancora, dopo essere stati convertiti in navi da crociera e compiendo rotte più creative rispetto ai viaggi di linea, portando migliaia di vacanzieri a conoscere il mondo.
Ma, in un mondo sempre più dinamico, il settore delle crociere non è immune dal cambiamento e ormai anche gli ultimi ex transatlantici hanno compiuto il loro ultimo viaggio verso quell’orribile ed inquinata spiaggia indiana, dove squadre di operai armati di fiamma ossidrica li hanno fatti a pezzi. Tutti quanti? No. Ci sono alcune eccezioni, appena una decina. Una di queste si chiama Rotterdam. E, per conoscerla da vicino, bisogna recarsi nell’omonima moderna città dei Paesi Bassi.
IMPRESSIONI GENERALI
Una banchina di Katendrecht, una volta famigerato quartiere a luci rosse di Rotterdam ma oggi un’area decisamente ben riqualificata, offre un decoroso ormeggio permanente al più grande transatlantico olandese.
Per chi ama le navi l’impatto emotivo è forte. Un fascino che seduce al primo sguardo. Le linee esterne tipiche di un transatlantico, flessuose, solide, eleganti e sobrie, propongono un incantevole design di altri tempi, autentico e perfettamente conservato, che la Rotterdam ostenta con orgoglio.
Il suo scafo in acciaio, aggraziato e affilato, lascia percepire un notevole livello di solidità e velocità. Spostando lo sguardo più in alto, oltre gli affusolati ponti superiori, si nota l’assenza di imponenti ciminiere. Soltanto un paio di snelli fumaioli, uno stile inusuale, improntato alla modernità, una soluzione analoga a quella adottata alcuni anni più tardi dall’Eugenio Costa e da altre navi ancora più recenti.
Dopo essere stati rapiti dalle linee della Grande Signora – questo il meritato soprannome della Rotterdam – si viene pervasi dal desiderio di salire a bordo.
Percorrere lo scalandone ed entrare nell’atrio centrale della Rotterdam significa compiere un salto temporale notevole. E’ come se, varcando l’ingresso, improvvisamente si fosse tornati indietro nel tempo, intorno agli anni ’60, imbarcati su una grande nave fresca di cantiere. Il sottofondo musicale che ci accoglie, con composizioni che risalgono a quel periodo, accentua ulteriormente la portata dell’esperienza. Soluzioni architettoniche, design, materiali e opere d’arte, propongono il meglio dello stile moderno di quell’epoca, improntato al lusso e alla funzionalità. Tutto l’arredamento e le decorazioni sono di produzione olandese, con appena qualche eccezione che vede la partecipazione di Svezia e Italia, quest’ultima per quanto riguarda poltrone, divani e le opere in vetro di Murano.
Un soggiorno a bordo della Rotterdam non può essere comparato con quanto ci si può attendere da una nave da crociera ferma in un porto. La sua destinazione d’uso è diversa: oggi funziona come hotel, bar, ristorante, centro per meeting ed eventi. Mancano le attività di intrattenimento tipiche di questa formula di vacanza e non è neanche possibile girare liberamente in tutti i ponti della nave, a meno che non si sia acquistato il biglietto per il tour e che i saloni non siano stati prenotati per eventi privati.
Ci sono alcune limitazioni nella fruibilità della struttura, ma resta comunque un ambiente dal fascino incomparabile. Dormire a bordo di un autentico e glorioso transatlantico, mangiare in uno dei suoi ristoranti, prendere un caffè al bar, godersi il panorama dalla terrazza, significa compiere un’esperienza unica. Una soluzione di soggiorno intrigante, originale, ricca di storia e cultura, perfetta per gli amanti delle navi.
Se passate per Rotterdam non dimenticate di fare visita alla Grande Signora. Magari scegliete di trascorrere anche qualche notte a bordo per viverla meglio. I prezzi sono adeguati e le vostre spese contribuiranno alla preservazione di un patrimonio storico di enorme valore.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI | |
Lunghezza: | 228,20 metri |
Larghezza: | 28,70 metri |
Pescaggio: | 9,04 metri |
Stazza lorda: | 38.675 tonnellate |
Materiale scafo: | Acciaio |
Materiale sovrastruttura: | Alluminio |
Cantiere: | Rotterdam Dry Dock |
Posa della chiglia: | 14 dicembre 1956 |
Varo: | 14 dicembre 1958 |
Completamento: | 7 agosto 1959 |
Viaggio inaugurale: | 3 settembre 1959 |
Porto di registro: | 1959–1973: Rotterdam, Paesi Bassi 1973–1997: Willemstad, Antille Olandesi 1997–2000: Nassau, Bahamas 2004: Rotterdam, Paesi Bassi |
Equipaggio: | 776 |
Passeggeri: | Come transatlantico: fino a 655 in prima classe e 801 in seconda classe Come nave da crociera: 730 (fino al 1969) 1.106 (dopo il 1969) |
Ponti passeggeri: | 10 |
Propulsione: | Doppia elica da 6,1 metri – 23 tonnellate |
Timone: | Singolo da 20 tonnellate |
Motorizzazione: | 2 x turbine De Schelde 4 x boiler V2M 640PSI (di cui uno ausiliario) |
Potenza: | 34.600 shp (ordinaria) 38.500 shp (massima) |
Generatori: | 4 turbo-generatori per una potenza complessiva di 5.400 kW |
Velocità di crociera: | 20,5 nodi |
Velocità massima: | 22 nodi |
Stabilizzatori: | 2 x Denny-Brown controllati da giroscopio |
Aria condizionata: | In tutti gli ambienti e con termostato in cabina |
Desalinizzatori: | 4 in grado di produrre 800 tonnellate di acqua al giorno |
Fonti: Maritime Matters, ssMaritime, SS Rotterdam, Steamship Rotterdam Foundation
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