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22 Giugno 2021
3 Dicembre 2021
I 40 anni di attività sono un traguardo importante in ogni ambito. È questo l’anniversario che nel 2018 festeggia Tommaso Spadolini, architetto e designer, che nel corso di quattro decenni ha saputo conquistare un posto di rilievo tra le eccellenze italiane, realizzando progetti per molti cantieri che fanno parte della storia dell’industria nautica, come Cantieri di Pisa, Barberis, Alalunga, Baglietto, Codecasa, Rossinavi, Aprea, Canados, Wally, Otam e Serigi.
QUARANT’ANNI RICCHI DI SUCCESSI E INNOVAZIONI
Un percorso, quello iniziato da Tommaso Spadolini, che ha origine nel suo DNA. Il padre PierLuigi, celebre architetto, fu tra l’altro titolare dal 1959 della prima cattedra di design industriale in Italia; dagli Anni 60 in poi collaborò con i Cantieri di Pisa insieme alla moglie Gianna, firmandone l’intera gamma, inclusa la linea Akhir. «Per me le barche sono state e sono ancora oggi una scelta, rappresentano il mio ambito di azione, dove ho trasferito una poetica familiare sedimentata», dichiara Tommaso Spadolini.
I PRIMI SUCCESSI
Dopo le prime esperienze a fianco del padre con Cantieri di Pisa, Spadolini inizia a muoversi in piena autonomia con Barberis, per approdare nel 1983 alla Canados; l’anno successivo nasce il primo Canados 70, uno yacht che evidenzia subito uno dei tratti fondamentali dei progetti Spadolini: il design non è mai fine a sé stesso, ma deve sempre avere una forte valenza funzionale. Il Canados 70 diventa un punto di riferimento del design nautico di lusso, prestandosi come modello per la modulazione della gamma e venendo declinato in misure superiori e inferiori: dal 1984 al 1992 nasce l’intera linea, dal 58’ all’85’, 90’, 95’, per un totale di centosette unità prodotte.
UN PROFILO INTERNAZIONALE
La collaborazione con il cantiere laziale prosegue fino al 1991 e l’anno successivo Tommaso Spadolini viene selezionato, tra un pool di designer di tutto il mondo, per la progettazione del Fortuna, lo yacht della Famiglia Reale spagnola: 43 metri di lunghezza, tre propulsori a turbina per una velocità di circa 75 nodi, progetto della carena sviluppato dallo Studio americano di Donald Blunt, varato nel 2000. «Il superyacht ha raggiunto 74.8 nodi di velocità – è una barca davvero speciale per la quale ho curato lo sviluppo del design esterno sino alla verifica della ventilazioni ai motori nella galleria del vento».
Fortuna, il superyacht ad alte prestazioni della Famiglia Reale spagnola disegnato da Tommaso Spadolini: 43 metri di lunghezza, tre propulsori a turbina per una velocità di circa 75 nodi.
PROGETTI CUSTOM E SERIALI
L’architetto fiorentino alterna il lavoro su progetti custom (molte le collaborazioni con cantieri internazionali di primaria importanza, come la progettazione degli interni per i primi due 80′ Wally di Luca Bassani e per Bao Bab, il primo motoryacht dei cantieri inglesi Camper&Nicholson) con i progetti per importanti cantieri di produzione seriale, come l’italiano Aprea, per il quale disegna tra le altre il Don Giovanni, un undici metri (selezionato per il Compasso d’Oro) dove riesce a coniugare una configurazione tradizionale, quella del gozzo sorrentino, con il design di una sovrastruttura che ne pone in evidenza un’inedita dinamicità. Un successo che viene declinato, negli anni successivi, in differenti misure, fino ai 16 metri.
Tanti i progetti custom che si succedono con l’ingresso nel nuovo millennio. Impossibile non citare, tra gli altri, il Baglietto 138’, RC di Roberto Cavalli, varato nel 2004, seguito da Nina J, varato nel 2005; perfetti esempi del concetto di Wide Body, una concezione configurale a tutta larghezza, senza corridoi, che offre la possibilità di grandi volumetrie interne. Proprio Spadolini è stato il primo a intuire che l’aumento dei volumi interni avrebbe rivoluzionato l’intera industria dei superyacht. RC e Nina J precorrono i tempi; nel 2006 Nina J si aggiudica il World Yachts Trophies.
Superyacht RC di Roberto Cavalli, perfetto esempio del concetto di Wide Body.
Sono anni ricchi di progetti: come Aslec, il 46 metri costruito da Rossinavi e varato nel 2012: si tratta della quarta unità che Spadolini progetta per lo stesso armatore ed è uno yacht che può vantare numerosi tentativi di imitazione. Senza dimenticare Numptia, il 70 metri, sempre con Rossinavi, varato l’anno precedente e vincitore dei World Superyacht Awards 2012.
© Luca Buttò
Una vittoria che Tommaso Spadolini replica nel 2017 con Gipsy, il 35 metri semidislocante costruito dal cantiere genovese Otam, che nello stesso anno ha conquistato lo Showboats Design Awards nella categoria “Best Naval Architecture”, grazie alla carena di Umberto Tagliavini.
35 metri Otam M/Y “Gipsy”, premiato come “Best Naval Architecture agli Showboats Design Awards.
Nel corso degli ultimi dieci anni vengono affidati allo Studio Spadolini alcuni refitting di prestigio, per imbarcazioni costruite da Cantieri di Pisa, Magnum, Baglietto.
In questi anni viene siglata anche una collaborazione con il cantiere turco Sirena Marine, per cui Tommaso Spadolini sviluppa gli interni di due modelli, il 56’ ed il 64’, in collaborazione con lo Studio di German Frers che realizza gli esterni.
L’anno appena concluso ha visto inoltre l’inizio di una positiva collaborazione con il cantiere Rosetti Superyachts, per cui lo Studio Spadolini ha progettato una gamma di imbarcazioni da 50 a 85 metri.
Il 2018 vedrà inoltre il varo della nuova imbarcazione di Roberto Cavalli e del nuovo motor yacht 102’ costruito da CCN per una coppia di armatori americani, che hanno affidato a Spadolini l’interior design.
TIMELESS CLASSIC – UNO STILE SENZA TEMPO
Timeless classic è la definizione ideale per descrivere la cifra stilistica dello stile Spadolini. Linee pulite, essenziali, sobrie, volte a creare un design classico e moderno allo stesso tempo. Un insieme armonioso ed equilibrato, in grado di durare nel tempo. «Per me definire il design di una barca in due parole è: pochi elementi, ma essenziali», dichiara Tommaso Spadolini.
IL DISEGNO A MANO E’ ALLA BASE DI TUTTO
Ancora oggi, ogni progetto di Tommaso Spadolini nasce da un disegno realizzato a mano. «Per me è l’unico modo di trasmettere il contenuto emozionale di un’idea, la sua anima», ha dichiarato il designer.
UN TEAM – UNA PASSIONE
Se il primo passo è rappresentato da schizzi a mano, i disegni vengono successivamente elaborati e trasferiti allo staff dello studio, che utilizza il software più aggiornato. Il lavoro in team permette di offrire assistenza dedicata per ogni progetto e di condividerne ogni fase.
I RICONOSCIMENTI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI
2001 – M/Y Fortuna – The Superyachts Boat International
2001 – Aprea Don Giovanni – Menzione per il Compasso d’Oro e World Yacht Trophies
2006 – M/Y Nina J – Menzione per il Compasso d’Oro e World Yacht Trophies
2012 – M/Y HP III (ex Numptia) – Showboat Design Awards
2012 – M/Y Prima – Showboat Design Awards
2012 – M/Y Aslec – Nautical Design Awards
2012 – Pioniere della Nautica UCINA
2013 – M/Y Aslec 4 – Showboat Design Awards
2014 – Italia Yachts 15.98 – Barca dell’Anno
2017 – M/Y Silver Arrow 460 – Robb Report Best of the Best Awards
2017 – M/Y Gipsy – World Superyacht Awards e Showboat Design Awards
Fonte: Sand People Communication per Tommaso Spadolini
Foto: Sand People Communication per Tommaso Spadolini
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