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I cantieri di demolizione turchi si preparano a smantellare una delle più longeve navi da crociera. Lo scorso 11 luglio ad Aliaga è comparsa la Gold Club, ex Golden Iris della israeliana Mano Maritime, nave molto popolare ai tempi del suo massimo splendore, quando operava per Cunard Line ed in epoche relativamente più recenti per MSC Crociere.
Costruita nel 1975 in Danimarca ma allestita in Italia, era la seconda di due navi da crociera da 17.500 tonnellate di stazza lorda per 800 passeggeri che avrebbero dovuto segnare il debutto del gruppo alberghiero MGM nel settore delle crociere. Il ritiro di MGM dalle operazioni marittime prima della consegna delle navi concesse a Cunard l’opportunità di acquisire le commesse ed ampliare la sua flotta di piccole unità dedicate al servizio crociere. Il concept di nave era alquanto informale per i classici standard Cunard, che all’epoca utilizzava la prestigiosa Queen Elizabeth 2 per le traversate atlantiche, ma la compagnia non pensò di alterare il progetto originale di queste piccole navi da crociera. Come molte altre unità concepite nella prima metà degli anni ’70 non aveva grandi spazi per passeggero (il rapporto PSR si attestava a 23), ma le dimensioni e la capacità erano adeguate per gli itinerari ai Caraibi, aprendo a Cunard la strada verso quella che sarebbe diventata un’industria multimiliardaria. Durante gli anni trascorsi nella flotta della compagnia britannica venne impiegata anche per esplorare nuove importanti destinazioni crocieristiche come l’Alaska, le Bermuda e la Riviera messicana.
Attesa come Cunard Conquest ma battezzata Cunard Princess, è rimasta nella flotta dell’operatore britannico dal 1977 fino al 1993, quando è stata trasferita alla Cunard Crown Cruises, compagnia di fascia media controllata da Cunard di scarso successo.
Nel 1995 Cunard Princess venne noleggiata dalla StarLauro per sostituire la Achille Lauro affondata nell’Oceano Indiano l’anno precedente. Dopo un breve periodo di noleggio la nave venne poi acquistata da StarLauro, compagnia che in seguito verrà ridenominata Mediterranean Shipping Cruises prima di diventare l’attuale MSC Crociere. Per tutto questo periodo la nave ha operato come Rhapsody.
Nel 2009, quando la compagnia di Aponte era ormai ben avviata verso la creazione di una flotta di grandi moderne navi da crociera, la Rhapsody è stata venduta alla israeliana Mano Maritime. Ribattezzata Golden Iris, è stata ritirata dal servizio nel 2018. La vendita ai cantieri di demolizione di Aliaga è avvenuta dopo quattro anni di disarmo in Grecia.
Con l’arrivo della ex Cunard Princess nei cantieri di demolizione turchi gran parte delle navi da crociera di prima generazione sono ormai scomparse. Dall’inizio della pandemia, evento che ha accelerato considerevolmente la dismissione delle unità da crociera più vetuste, si contano circa 40 navi vendute per la rottamazione. Spesso si è trattato di unità costruite tra gli anni ’60 e ’70 che ormai avevano concluso il proprio ciclo di vita, ma l’elenco include anche costruzioni degli anni ’90 che avrebbero potuto benissimo essere impiegate nel servizio crociere per almeno un altro decennio, come la Costa Victoria o la ex Costa neoRomantica.
Purtroppo la rottamazione delle classiche navi da crociera pare essere un atto inevitabile. Costose da gestire, dalla scarsa redditività ed altamente inquinanti, il loro aspetto romantico non è sufficiente per risparmiarle dalle fiamme ossidriche dei demolitori.
In copertina: Golden Iris a Rodi nel 2011